Diversi sincronizzatori esterni possono modificare i ritmi giornalieri dei mammiferi durante un ciclo annuale. Un recente studio francese, pubblicato sul Journal of Veterinary Behaviour, ha valutato i cambiamenti stagionali nei ritmi di alimentazione e di attività motoria del gatto domestico
Capire come i gatti gestiscono quotidianamente e stagionalmente la loro attività locomotoria e il comportamento alimentare rispetto al ciclo naturale luce-buio aiuterebbe a migliorare la gestione dei loro bisogni in tempi e ambienti diversi.
Infatti, molti studi hanno descritto picchi regolari di attività del gatto vicino all’alba e al tramonto, sia naturali sia artificiali, mostrando una tendenza del felino domestico all’essere crepuscolare. Dato che la lunghezza del giorno e l’orario dei crepuscoli variano in base alle stagioni, ci si potrebbe aspettare, quindi, che il comportamento degli animali oscilli in modo simile.
Tuttavia, la maggior parte delle ricerche sull’attività motoria e sui ritmi di alimentazione nei gatti si concentra sulle singole stagioni, impedendo una valutazione complessiva del loro comportamento generale.
I risultati di uno studio francese
Per colmare questa lacuna, un gruppo di ricercatori francesi, coordinato da Marine Parker, ha monitorato l’attività e i ritmi di alimentazione di sei gatti in un allevamento con luce naturale, per un periodo di 3 settimane consecutive per ogni stagione.
I gatti (5 femmine e un maschio castrato, età 7 mesi all’inizio dello studio) vivevano in una struttura costituita da una zona principale tenuta in condizioni controllate di temperatura e umidità, un cortile interno e una piccola stanza aperta sull’aria fresca esterna attraverso fessure sotto e sopra alla finestre, separata dalla zona principale con gattaiole ermetiche. Tutta la struttura era esposta al ciclo luce-buio naturale attraverso ampie finestre.
I gatti sono stati nutriti ad libitum con lo stesso cibo durante tutte e 4 le stagioni e ogni individuo aveva libero accesso alle proprie ciotole di cibo e di acqua (che venivano rinnovate ogni giorno) poiché ogni collare indossato dai gatti consentiva l’apertura della propria specifica area della stazione di alimentazione.
Più attivi in primavera e autunno
Lo studio ha permesso di rilevare che:
- sebbene sotto l’influenza di fluttuazioni stagionali di temperatura ambiente e umidità minime, i gatti hanno mostrato di percorrere distanze massime giornaliere durante la primavera e l’autunno e distanze minime durante l’inverno;
- l’attività e i ritmi di alimentazione hanno seguito una periodicità di 24 ore durante tutte le stagioni ed è stata constatata una bimodalità, con diminuzioni della distanza percorsa e dell’assunzione di cibo intorno a mezzanotte e mezzogiorno;
- tale ritmicità giornaliera era significativa e stabile in tutte le stagioni, mentre le differenze interstagionali nel livello di attività si evidenziavano nella tempistica dei picchi giornalieri. Tuttavia, il modello alimentare giornaliero è stato meno influenzato dalle stagioni;
- le interazioni umane hanno migliorato sistematicamente sia l’attività locomotoria sia il consumo di cibo in ogni stagione, mentre i picchi spontanei di alimentazione e attività sono aumentati durante i periodi di alba e tramonto a seconda della stagione, confermando la natura crepuscolare della specie.
In estrema sintesi, quindi, questo studio dimostra che le fluttuazioni naturali della luce diurna stagionale modulano i ritmi locomotori e di alimentazione dei gatti indoor, e che la presenza e l’attenzione umana sembrano responsabili degli schemi più diurni nei gatti studiati.
Schemi alimentari flessibili
Per la maggior parte degli autori di studi precedenti il modello di alimentazione del gatto era del tutto casuale; alcuni hanno inoltre evidenziato una grande variabilità tra individui, ed è stato suggerito che il gatto ha un repertorio comportamentale contenente differenti pattern di alimentazione, ciascuno utilizzato quando appropriato.
In contraddizione con le precedenti affermazioni lo studio di Parker, utilizzando una precisa tecnologia di tracciamento automatico durante i protocolli di 21 giorni, ha mostrato che questi felini si muovono e mangiano con una ciclicità di 24 ore in ogni stagione, con picchi vicino all’alba e al tramonto, anche se i risultati osservati non sembrano essere così eclatanti come quelli riportati per altri mammiferi stagionali.
Tuttavia, gli autori francesi rilevano che i modelli di attività registrati potrebbero essere stati modificati anche dalle condizioni di studio, come la tempistica della fornitura di cibo e altre attività di assistenza umana, che non variavano con le stagioni, ma che costituivano fattori di stimolo dell’attività e, soprattutto, dell’assunzione di cibo.
In ogni modo, insieme, il riscontro del comportamento crepuscolare generale della specie e della reattività all’attività umana – essendo più attivi durante il giorno – evidenzia ancora una volta la flessibilità comportamentale del gatto domestico.
Conclusioni
Lo studio di Parker pertanto suggerisce che potrebbe essere opportuno adattare, nel gatto domestico, le strategie di alloggio e nutrizione su base stagionale per garantire spazio e disponibilità di alimenti adeguati a soddisfare la diversa domanda durante l’anno. Per esempio: aggiustare secondo la stagione il valore energetico del cibo somministrato ad libitum, per adeguarsi all’apparente minore fabbisogno energetico invernale rispetto alle altre stagioni, così come allineare l’offerta di cibo alle ore vicino all’alba e al tramonto.
Gli autori puntualizzano però che “si dovrebbe usare cautela quando si generalizzano i risultati del nostro studio alla popolazione generale di gatti dato che, per esempio, gli individui valutati erano un maschio e cinque femmine e non erano ancora adulti all’inizio delle osservazioni escludendo la possibilità di qualsiasi effetto del sesso, che dovrebbe invece essere il oggetto di studi futuri”.
Reference
Parker M, Challet E, et al. Seasonal effects on locomotor and feeding rhythms in indoor cats. Journal of Veterinary Behavior 48 (2022) 56–67 – http://doi.org/10.1016/j.jveb.2021.05.005