Nell’uomo l’invecchiamento porta con sé cambiamenti nella velocità di elaborazione, nell’attenzione e nella memoria, ma anche ragionamento, funzioni esecutive, personalità, emozioni e motivazione risentono del tempo che scorre. Allo stesso modo nei cani l’invecchiamento si correla con cali di memoria, attenzione, capacità di apprendimento, controllo esecutivo e cambiamenti nella risposta sociale e nella curiosità verso gli oggetti nuovi.
Gli studi condotti finora, però, si son sempre riferiti ai cani da laboratorio, i quali vivono in un ambiente coerente e controllato, mentre si sa ancora poco sull’invecchiamento nei cani da compagnia, che condividono l’ambiente e lo stile di vita umani. E, sebbene esista un crescente volume di letteratura sulle capacità cognitive dei cani in generale, pochi sono gli studi atti a valutare i cambiamenti comportamentali e cognitivi che accompagnano l’invecchiamento nei cani da compagnia.
Dell’argomento si sono occupati Durga Chapagain e colleghi, della viennese University of Veterinary Medicine, che hanno voluto esaminare gli effetti dell’età, di una dieta arricchita e dell’addestramento continuo su diverse misure comportamentali e cognitive in cani da compagnia.
I risultati del loro studio, controllato e randomizzato in doppio cieco, sono stati recentemente pubblicati su PlosONE.
Tre gli obiettivi principali dello studio
Lo studio viennese aveva lo scopo di:
1) valutare i cambiamenti comportamentali e cognitivi trasversali che compaiono con l’età utilizzando una nuova batteria di test
2) valutare l’efficacia di una dieta arricchita, rispetto a una dieta di controllo, nel contrastare i cambiamenti comportamentali e cognitivi dipendenti dall’età
3) valutare l’eventuale impatto su invecchiamento cognitivo e alcuni comportamenti dell’addestramento continuo nei cani da compagnia
È stata utilizzata la scala MVCCB (Modified Vienna Canine Cognitive Battery), una versione modificata e integrata di due test già sviluppati dallo stesso gruppo di ricerca – la VCCB (Vienna Canine Cognitive Battery) per misurare l’attenzione, l’apprendimento e la memoria e la VIDO-PET (Vienna Dog Personality Test) per la valutazione della personalità – che si erano dimostrate adatte a rilevare i cambiamenti trasversali nell’attenzione e nell’apprendimento in varie razze di cani da compagnia di età pari o superiore a 6 anni.
Sono stati reclutati 119 cani da compagnia di 30 razze diverse e razze miste con età media all’inizio dello studio di 9,1 anni (intervallo: 6,1-14 anni) e peso medio di 22 kg (intervallo: 7-42 kg). Esami veterinari iniziali (fisici, ortopedici, neurologici, oftalmologici) ed emocromo completo con profilo biochimico sono stati eseguiti per ciascun soggetto prima dell’arruolamento, per garantire che i cani fossero sani e idonei a partecipare. Cani con cambiamenti nella mobilità che si sospettava essere dovuti ad artrosi o altre condizioni dolorose sottostanti e/o compromissione da moderata a grave della capacità visiva o uditiva sono stati esclusi.
I proprietari hanno compilato un questionario sulla disfunzione cognitiva canina all’inizio dello studio e dopo un anno e un ampio questionario demografico che includeva i dettagli sulle esperienze di addestramento del loro cane.
La valutazione con una specifica batteria di test
Ad ogni cane sono stati somministrati 11 test secondari della Canine Cognitive Battery Modificata (MVCCB), che misuravano la cognizione generale, fisica e sociale e le interazioni uomo-animale; cinque di questi test derivavano dal VIDO-PET (esplorazione, visualizzazione di immagini, scelta del cibo, separazione e attività di saluto e gioco).
I cani sono stati assegnati random e in doppio cieco a due gruppi: dieta 1 (dieta test) o dieta 2 (dieta di controllo) per un periodo di un anno, ma prima di iniziare la dieta è stata eseguita una batteria di test (MVCCB 1) per verificare che i due gruppi fossero comparabili.
Dopo un anno di trattamento dietetico, è stato eseguito l’MVCCB 2 per valutare gli effetti dell’età, dell’allenamento permanente e della dieta su diverse misure di comportamento e cognizione.
Anche la seconda batteria includeva 11 test secondari, 10 dei quali erano gli stessi dell’MVCCB 1; solo il test di attenzione selettiva da MVCCB 1 è stato sostituito con un compito di deviazione in MVCCB 2, che è stato preso dal VCCB originale. Tutti gli apparecchi e le impostazioni nell’MVCCB 2 erano visivamente e/o strutturalmente diversi rispetto alla prima batteria di prova per ridurre al minimo gli effetti di ripetizione del test.
Le procedure sono descritte in modo accurato nella pubblicazione.
Quarantadue le variabili comportamentali codificate
Tutti i test sono stati videoregistrati. In totale, 42 variabili comportamentali sono state codificate negli 11 subtest del MVCCB 2 e sono state utilizzate per la successiva analisi statistica.
Gli ingredienti principali delle diete includevano riso, pollame e derivati, grano, mais, glutine di mais, idrolizzato di fegato, polpa di barbabietola, minerali e vitamine, glutine di frumento e psillio. Nella dieta test, una piccola frazione di riso è stata sostituita con antiossidanti (vitamina C, vitamina E e polifenoli), acidi grassi omega 3 (DHA), fosfolipidi (fosfatidilserina) e una maggiore quantità di triptofano.
L’addestramento permanente è stato calcolato utilizzando il questionario compilato dai proprietari sulle esperienze di addestramento del loro cane fino all’arruolamento.
Risultati non attesi
Utilizzando questa batteria di test su un campione di cani da compagnia di razze diverse di età superiore a 6 anni, sono stati riscontrati forti effetti dell’età sui fattori che misurano la risoluzione dei problemi, la socievolezza, l’audacia e la dipendenza.
Sorprendentemente, in contrasto con la maggior parte degli studi trasversali e longitudinali condotti su cani da laboratorio, la dieta arricchita e la formazione permanente non hanno avuto alcun effetto su comportamenti diversi e abilità cognitive nel gruppo di cani arruolati, richiamando l’attenzione sul fatto che l’impatto nel mondo reale degli interventi nutrizionali e di altro tipo per contrastare gli effetti dell’invecchiamento dovrebbe essere ulteriormente studiato nei cani da compagnia che vivono in condizioni diverse per comprenderne gli effetti finali. Sono quindi necessari ulteriori studi per valutare se e come diete arricchite e formazione permanente possono influenzare l’invecchiamento delle capacità comportamentali e cognitive nei cani da compagnia.
Nel contempo, puntualizzano gli autori, è importante sottolineare che, tutt’ora, non è disponibile alcuna misura oggettiva per rilevare il deterioramento cognitivo nei cani eccetto test elaborati, che richiedono tempo e quindi non pratici, sviluppati nei beagle di laboratorio e pertanto i veterinari fanno affidamento sui questionari e sulla valutazione dei proprietari del comportamento del loro cane per sottoporre a screening i cani con disturbi cognitivi. Pertanto, lo sviluppo del MVCCB è un primo passo verso la creazione di misure oggettive per identificare i cani in declino cognitivo utilizzando metodi sperimentali più semplici, più efficienti e che richiedono meno tempo.
Questa batteria di test dovrebbe essere ulteriormente convalidata nei cani provenienti da cliniche veterinarie con segni di deterioramento cognitivo riportati dal proprietario e inoltre in cani da lavoro, cani guida e cani sportivi, poiché potrebbe essere molto utile per il loro fornitore di cure e consentirebbe la diagnosi precoce dei cambiamenti nelle misure comportamentali e cognitive.
Reference
Durga Chapagain, Lisa J. Wallis, Friederike Range, Nadja Affenzeller, Jessica Serra, Zso´ fia Vira´nyi. Behavioural and cognitive changes in aged pet dogs: No effects of an enriched diet and lifelong training. PLoS One. 2020; 15 (9): e0238517.