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Sostenibilità e Pet Food: le opportunità di intervento e il ruolo chiave dei veterinari

L'uso eccessivo delle risorse, l'impatto ambientale della produzione e distribuzione di alimenti per animali da compagnia hanno un peso che va attentamente valutato.

Pubblicato il
, diSusanna Trave

In un dettagliato articolo, da poco pubblicato su Veterinary Clinics of North America, Greg Aldrich e colleghi, fanno il punto. Dopo aver definito la sostenibilità e la sua importanza in ambito veterinario e descritto il ciclo di vita degli alimenti per animali da compagnia, identificando i segmenti maggiormente coinvolti, suggeriscono opportunità di miglioramento sottolineando il ruolo centrale dei veterinari nell’aiutare i proprietari di animali domestici a gestirne la dieta in modo sostenibile.

Impatto ambientale degli animali da compagnia 

Secondo recenti statistiche sulla proprietà di animali domestici negli Stati Uniti, si stima che due terzi delle famiglie possiedano almeno un animale da compagnia in quasi 85 milioni di case. I benefici sulla salute fisica e psicologica della presenza di tali animali sono ampiamente conosciuti e riconosciuti, mentre l’impatto sull’ambiente di uno stile di vita incentrato sugli animali domestici è meno considerato.

Si stima che le spese cumulative dell’industria degli animali domestici in Usa abbia raggiunto i 95,7 miliardi di dollari nel 2019, con alimenti e dolcetti che rappresentano il segmento di vendita più ampio (38%), seguito dalle cure veterinarie e dalle vendite di altri prodotti (31%). Tutto ciò richiede, direttamente o indirettamente, il consumo di risorse naturali, l’energia e la produzione di rifiuti nell’ambiente.

Gli escrementi di animali domestici sono forse i contributori più esaminati nel loro impatto sull’ambiente, e poiché sono un prodotto diretto dell’assunzione di cibo, si potrebbe sostenere che la produzione di alimenti per animali domestici e i comportamenti di acquisto dei consumatori hanno una responsabilità della gestione ambientale

Definire la sostenibilità e la sua importanza in ambito veterinario 

Gli Autori propongono la definizione di sostenibilità come la gestione coscienziosa delle risorse e dei rifiuti necessaria per soddisfare le esigenze fisiologiche degli animali da compagnia senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare le loro esigenze ambientali, sociali o economiche.

Le possibilità di ridurre l’impatto ecologico degli animali da compagnia e le opportunità di miglioramento iniziano dal proprietario dell’animale e dalla percezione del pubblico in generale dell’argomento riguardante la sostenibilità, e si spostano a monte verso i fornitori di materie prime, le aziende di produzione alimentare, i produttori di imballaggi e i settori dei trasporti. 

Per superare gli ostacoli alla sostenibilità è fondamentale determinare in che modo il processo alimentare, il tipo di prodotto, la composizione dei nutrienti e la selezione degli ingredienti potrebbero influenzarla e fornire ai veterinari informazioni sul cibo per animali domestici al fine di educare i proprietari in aree in cui possono influenzare la sostenibilità. I proprietari di animali domestici dovranno infatti assegnare valore a questo sforzo, poiché è probabile che i prodotti sostenibili finiscano con il costare di più al dettaglio. 

Sostenibilità nell’industria del Pet food

L’analisi del ciclo di vita degli alimenti per animali domestici ha evidenziato che la categoria di impatto per l’ambiente più significativa è il cambiamento climatico (quantificato come kg di CO2 equivalenti, misura che esprime l’impatto sul riscaldamento globale di una certa quantità di gas serra rispetto alla stessa quantità di anidride carbonica), con i cibi umidi che tendono ad avere un impatto maggiore rispetto agli alimenti secchi e i cani che hanno un impatto maggiore dei gatti. Le opportunità di miglioramento della sostenibilità esistono in tutte le fasi del ciclo di vita degli alimenti per animali domestici, tra cui formulazione, selezione degli ingredienti, processi di produzione, materiali di imballaggio, metodi di trasporto, riduzione degli sprechi alimentari e di imballaggio e corretto smaltimento dei rifiuti animali domestici.

Quantificare l’impatto ambientale con l’analisi del ciclo di vita degli alimenti 

L’impatto ambientale di un sistema alimentare può essere quantificato analizzando tutti gli input di materiale (energia e risorse naturali) e le uscite (rifiuti ed emissioni) e i relativi costi, un processo noto come LCA, Life cycle analysis. L’LCA funge da quadro modello riconosciuto a livello globale per studiare le categorie di impatto ambientale associate a un prodotto o processo quali: il cambiamento climatico (uso e trasformazione biogenico e del suolo), l’impoverimento dello strato di ozono, il rischio di tossicità umana (cancerogeno e non cancerogeno), il particolato, le radiazioni ionizzanti, la formazione fotochimica di ozono, l’acidificazione, l’eutrofizzazione (terrestre, d’acqua dolce e marina), l’ecotossicità d’acqua dolce e l’uso delle risorse naturali. 

L’LCA degli alimenti per cani e gatti è molto complesso considerando la varietà di materie prime, tecnologie di produzione e opzioni di imballaggio che esistono oggi; nonostante ciò, nel 2018 la Commissione Europea ha adottato le norme PEFCR (Product Environmental Footprint Category Rules) come modello standardizzato per il calcolo degli impatti ambientali per l’intero ciclo di vita degli alimenti per cani e gatti domestici.

Ne è emerso che il cibo per cani (umido e secco) collettivamente ha un impatto ambientale maggiore rispetto al cibo per gatti a causa del maggiore volume di consumo. L’impatto stimato degli alimenti umidi ha superato il cibo secco a causa dell’elevato utilizzo di risorse naturali per la produzione di imballaggi (tin plating). 

Analisi per segmento: una guida da seguire

Per una valutazione complessiva è necessaria una analisi per segmento. Sono quindi state identificate diverse aree di e valutate singolarmente.     

  • Selezione della dieta e composizione nutrizionale

Sono i due attributi distintivi di un Pet food che hanno un impatto diretto sulle risorse necessarie per costruire il prodotto; la prima detta le specie destinate, la fase della vita, il formato alimentare e l’inclusione o esclusione di ingredienti specifici e la seconda determina la quantità di materie prime necessarie per raggiungere i livelli di nutrienti desiderati.

  • Selezione delle materie prime
    • Prodotti di origine animale. Le proteine sono il macronutriente più costoso ed ecologicamente esigente e sono un fattore chiave per la selezione da parte dei proprietari. Gli ingredienti a base animale sono considerati una fonte di proteine di alta qualità, contenente un profilo completo degli amminoacidi essenziali che cani e gatti richiedono. Tuttavia, queste tendono ad avere un impatto ecologico maggiore rispetto a fonti alternative, come proteine vegetali, proteine di insetti o carni coltivate in laboratorio.
    • Sottoprodotti di origine animale. Se gestiti in modo responsabile possono ridurre gli effetti ambientali dello smaltimento dei rifiuti organici e aiutare a recuperare nutrienti preziosi. Le frattaglie animali pulite, ad esempio, forniscono proteine di buona qualità e livelli più elevati di minerali traccia, come ferro, zinco, calcio e rame, rispetto ai tessuti muscolari. 
    • Ingredienti vegetali. È stato proposto lo scambio di fonti proteiche di origine animale con quelle di origine vegetale per migliorare la sostenibilità. Le proteine vegetali contengono generalmente una quantità limitata di 1 o 2 amminoacidi essenziali, il che riduce la loro qualità proteica complessiva. Tuttavia, combinando ingredienti complementari abbondanti in tali amminoacidi, la qualità complessiva delle proteine vegetali può essere assimilata a quella delle proteine di origine animale. Un ingrediente attualmente sottoutilizzato, ma con una sostanziale disponibilità comprende distillatori cereali secchi con solubili (DDGS) derivati dalla produzione di etanolo. 
    • Ingredienti alternativi. Organismi unicellulari (SCO, single-cell organisms: lieviti, funghi e alghe) e insetti vengono valutati come potenziali sostituti della carne o delle piante. L’idea alla base è che possono essere coltivati su fonti di carbonio che altrimenti potrebbero essere considerate irrecuperabili nel sistema di produzione alimentare. L’applicazione di proteine degli insetti come ingrediente chiave nella formulazione degli alimenti per animali domestici ha guadagnato interesse; tuttavia, ci sono pochi dati relativi alla qualità nutrizionale e le approvazioni normative sono in sospeso.  
  • Produzione 

Il maggiore potenziale di miglioramento della sostenibilità nei settori manifatturieri commerciali sono i terreni coltivati, l’energia e l’utilizzo dell’acqua.

Gli impatti sui terreni coltivati non sono direttamente influenzati dalla lavorazione, ma l’utilizzo di energia e acqua potrebbe essere ridotto con la pianificazione operativa, come l’installazione di apparecchiature più efficienti dal punto di vista energetico o la riduzione della quantità di acqua utilizzata durante l’estrusione o la lavorazione delle risorse. 

  • Imballaggi alimentari

Si stima che i contenitori per alimenti e i rifiuti di imballaggio costino poco meno di un terzo di tutti i rifiuti solidi urbani negli Stati Uniti. La ricerca sul packaging alimentare sostenibile si concentra sull’uso di materie prime rinnovabili per sviluppare pellicole polimeriche biodegradabili quali film a base lattiero-casearia, biopolimeri di amido di mais, chitosano, rifiuti di lavorazione delle carote, cellulosa e altri prodotti agricoli. Tuttavia, il costo e le prestazioni degli imballaggi ecocompatibili e a impatto inferiore rispetto alle alternative sintetiche possono ancora ostacolarne l’adozione diffusa.

  • Trasporti e distribuzione

Il trasporto di materiale tra ogni fase del ciclo di vita degli alimenti per animali domestici contribuisce direttamente al consumo di combustibili fossili e alle emissioni di gas a effetto serra. La loro riduzione attraverso l’approvvigionamento di materie prime locali o regionali è una strategia che ha guadagnato popolarità. Oltre alla distanza geografica percorsa, anche il metodo di trasporto deve tendere a ridurre al minimo il numero di veicoli necessari, e quindi il carico ambientale. 

Veterinari al centro della sostenibilità 

I veterinari sono considerati fonti affidabili di informazioni sul cibo e sulla nutrizione degli animali domestici e hanno un’influenza sull’acquisto di alimenti da parte dei proprietari. Durante le visite, i professionisti hanno l’opportunità di educare i proprietari sulla selezione della dieta, sulle quantità di alimenti e sulle strategie di gestione dei rifiuti, influenzando così l’impatto ambientale, incoraggiando nel contempo ad utilizzare alimenti con un modesto livello di proteine e l’uso di ingredienti non convenzionali.

Le aziende di Pet food rispondono ai valori dei proprietari e un aumento della consapevolezza e dell’interesse per la sostenibilità di questi incoraggerà l’industria a continuare a migliorare in questo settore.

Reference

Acuff HL, Dainton AN,  Dhakal J, Kiprotich S, Aldrich G. Sustainability and Pet Food: Is There a Role for Veterinarians? Vet Clin North Am: Small Animal Practice. 2021, 51:3;563-581

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