La terapia a base di antibiotici gioca un ruolo fondamentale nella medicina equina. Purtroppo, alcuni tra gli antimicrobici maggiormente utilizzati inducono nei cavalli gravi effetti indesiderati.
È quindi necessario conoscerne a fondo caratteristiche farmacologiche e meccanismo d’azione.
È quanto puntualizzano sul Journal of Equine Veterinary Science Ameer Khusro e colleghi in una panoramica su alcuni antibiotici comunemente usati nel cavallo quali sulfonamidi (da sole o in combinazione con trimetoprim), benzilpenicillina, cefquinome, flufenazina, enrofloxacina e ceftriaxone.
Le infezioni microbiche hanno un impatto drammatico sui cavalli da lavoro e la terapia antibiotica è considerata una delle opzioni principali non solo per il trattamento di tali malattie, ma anche per la prevenzione di infezioni post-operatorie e secondarie. Inoltre, gli antibiotici sono usati anche come integratori alimentari per migliorare le prestazioni di crescita e altri parametri biochimici dei cavalli. Tuttavia, antibiotici di largo utilizzo hanno mostrato alcune limitazioni in termini di effetti indesiderati, che non mancano di evidenziarsi anche quando siano utilizzati come integratori nei mangimi.
Uso nei mangimi: da valutare attentamente
In generale, gli antibiotici interrompono la normale microflora presente all’interno del corpo e, quindi, consentono la crescita eccessiva di potenziali patogeni. Inoltre, quando usati come integratori alimentari hanno mostrato di indurre comunemente riduzione dell’assunzione di mangime, allergie e diarrea. Senza contare che l’eccessivo sfruttamento degli antibiotici ha causato l’emergere di microrganismi resistenti ai farmaci. Considerando l’influenza dannosa sugli aspetti nutrizionali, diversi paesi hanno già vietato lo sfruttamento degli antibiotici come promotori della crescita negli animali.
Utilizzo in prevenzione e terapia: gli effetti indesiderati
Il trattamento a base di antibiotici riduce non solo la mortalità tra i cavalli, ma anche la possibilità di trasmissione della malattia da animale ad animale o da animale a uomo. Risulta quindi essenziale per la salute equina, anche se il loro impiego è speso gravato da effetti indesiderati. Gli autori hanno passato in rassegna i principali effetti indesiderati riscontrati per categoria di antibiotico
- Sulfonamidi o associazioni sulfonamidi/trimetoprim o pirimetamina
– effetti collaterali comuni: diarrea, ematuria, carenza di folati, colite, anemia emolitica, malattie immunomediate, aborto, segni neurologici, cristalluria, difetti congeniti, ostruzione dei tubuli renali e prurito
– sulfadiazina/trimetoprim in una Quarter Horse di quattro anni ha indotto febbre, infezione respiratoria con tosse produttiva, disorientamento e uveite bilaterale anteriore con secrezione
– sindrome di Stevens-Johnson, reazioni di ipersensibilità e reazioni anticorpali IgE anafilattiche di tipo I clinicamente espresse come bassa pressione sanguigna e collasso cardiovascolare che può portare a un flusso lento multiorgano, causando infarto con insufficienza multiorgano.
– infarto cerebrale alla tomografia computerizzata (TC), attribuito a un flusso cerebrale lento durante il collasso cardiovascolare.
- Benzilpenicillina
Penicillina più comunemente usata e.v. come sali di sodio o di potassio altamente idrofili o i.m. come sale di procaina con basso tratto idrofilo
– benzilpenicillina di sodio o potassio e.v. in 2 cavalli e benzilpenicillina procaina i.m. in 57 cavalli hanno indotto inizialmente reazioni allergiche
– cambiamenti locomotori e comportamentali sono stati osservati come segni clinici più comuni.
– alte dosi di procaina hanno mostrato tossicità così come una bassa attività delle esterasi (deputate alla metabolizzazione della procaina)
- Cefquinome
Cefalosporina di IV generazione attiva in particolare contro Streptococcus zooepidemicus, Staphylococcus spp., Actinobacillus equuli, Rhodococcus spp., Pseudomonas spp., E. coli e altri Enterobacteriaceae generalmente raccomandato per il trattamento di malattie respiratorie, setticemia e altre infezioni batteriche
– 1-6 mg/kg non hanno mostrato differenze significative nei parametri biochimici del siero (albumina, bilirubina totale, colesterolo, trigliceridi, gamma glutamil transferasi, alanina aminotransferasi, creatinina, lattato deidrogenasi, fosfatasi alcalina, aspartato aminotransferasi, proteine totali e azoto ureico) tra i gruppi in studio mentre differenze significative, ma non clinicamente significative sono state trovate in alcuni parametri ematologici come monociti, granulociti, globuli rossi, emoglobina, ematocrito, emoglobina corpuscolare media e piastrine.
- Enrofloxacina
Fluorochinolone battericida generalmente somministrato per os o per via iniettiva.
– la somministrazione per os induce lesioni cartilaginee
– la somministrazione ev di 5, 15 e 25 mg/kg di peso corporeo per 21 non altera la maggior parte delle variabili indagate per 7 giorni. Tuttavia: in 1 cavallo 15 mg/kg hanno indotto zoppia e cellulite intorno al legamento plantare tarsale durante l’ultima settimana; in 1 cavallo 15 mg/kg hanno indotto tendinite del flessore digitale superficiale; in 1 cavallo 25 mg/kg hanno indotto dopo 3 giorni versamento della guaina tarsale senza zoppia; 15 e 25 mg/kg iniettati in bolo hanno indotto segni neurologici transitori;
– per contro, basse dosi ev (5 mg/kg) non hanno indotto effetti avversi, suggerendo che dosi più basse sono un approccio più sicuro.
I fluorochinolonici sono generalmente evitati nelle cavalle gravide a causa della loro natura condrotossica nei confronti del feto.
– da recenti rapporti enrofloxacina nella tarda gravidanza potrebbe non influenzare il feto o il puledro: si presume che la tossicità possa manifestarsi quando l’organogenesi e lo sviluppo dell’arto iniziano (primo trimestre).
Lo stress del trasporto e l’ambiente avverso dei veicoli inducono febbre nei cavalli che si osserva principalmente dopo 20 ore o più dall’inizio del trasporto. Tale febbre da trasporto è principalmente causata da Streptococcus equi subsp. zooepidemicus che generalmente colpisce la regione broncoalveolare.
– una singola dose di enrofloxacina (5 mg/kg) ≤1 h prima di un trasporto di 21 ore in 68 cavalli da corsa purosangue ha indotto una significativa riduzione della temperatura rettale, della conta dei globuli bianchi e della concentrazione sierica di amiloide A rispetto al gruppo di controllo suggerendo che enrofloxacina appena prima del trasporto può prevenire la febbre associata al trasporto di purosangue adulti.
- Altri antibiotici:
– Gentamicina per l’uveite ricorrente equina (ERU), malattia immunomediata caratterizzata da attacchi ricorrenti di infiammazione oculare.
– iniezione intravitreale di basse dosi (4 mg) di gentamicina non diluita (100 mg/ml; n=35) o di gentamicina senza conservanti (80 mg/ml; n=52) sotto sedazione in cavalli di diverse età, razze e sesso con ERU controllava diversi tipi e stadi di uveite.
– Ceftriaxone per la borreliosi di Lyme, che si manifesta con zoppia, artrite, cardite, dermatite e anomalie neurologiche. La somministrazione intradermica e sottocutanea di sodio ceftriaxone ha indotto reazioni anafilattoidi che si sono ulteriormente evolute in sindrome colica, laminite e comparsa di infezioni opportunistiche.
“Riteniamo essenziale rafforzare le leggi e le politiche relative all’uso di antibiotici nelle industrie equine, così come è imperativo ottimizzare e analizzare le combinazioni, le formulazioni, la via di somministrazione e i dosaggi degli antibiotici ad oggi utilizzati in diverse patologie infettive al fine di evitare gli effetti negativi sulla salute dei cavalli in futuro” concludono gli Autori.
Reference
Khusro A, Aarti C, Buendía-Rodriguez G, Arasu MV, Al-Dhabi NA, Barbabosa-Pliego A: Adverse effect of antibiotics administration on horse health: An overview, Journal of Equine Veterinary Science (2021).