La malattia infiammatoria intestinale (IBD) nei cani rappresenta un gruppo di enteropatie caratterizzate da segni cronici di patologia gastrointestinale, dall’esclusione di cause di tipo sistemico, infettivo, endocrino e neoplastico, e dall’evidenza istopatologica di infiammazione della mucosa intestinale.
L’eziologia della malattia non è del tutto chiara, si ritiene che derivi da una complessa interazione tra le caratteristiche genetiche dell’animale, fattori ambientali, sistema immunitario e microbioma intestinale.
Una vasta gamma di microrganismi colonizza l’intestino e l’interazione tra questi e l’ospite è fondamentale dato che il microbioma intestinale ricopre un ruolo in diverse funzionalità dell’organismo, come nel metabolismo e nella protezione dagli agenti patogeni.
Disbiosi e profili metabolomici
L’indice di disbiosi (ID) è un test basato sulla PCR che valuta l’abbondanza totale dei microrganismi batterici intestinali e l’abbondanza di sette specifici taxa batterici con importanti funzioni metaboliche.
Nel contesto del microbioma intestinale, lo studio della metabolomica, supportato anche dal ID, potrebbe portare a una maggiore comprensione dei vari meccanismi alla base della IBD e potrebbe fornire strumenti preziosi nella diagnosi clinica e nel trattamento.
Disbiosi intestinale e cambiamenti nei profili metabolomici fecali, in particolare per quanto concerne il metabolismo di acidi grassi a catena corta e degli acidi biliari, sono stati riportati in cani affetti da IBD. Tuttavia, i dati, ad oggi, sono pochi e non del tutto chiari.
Yorkshire terrier a rischio IBD ed enteropatia cronica
Sebbene l’IBD e/o l’enteropatia cronica (EC) possano potenzialmente colpire qualsiasi cane, alcune razze mostrano fenotipi patologici specifici. Nei cani appartenenti alla razza Yorkshire terriers, in particolare, l’enteropatia si manifesta con segni clinici tipici associati a perdita di proteine a causa delle anomalie intestinali.
Ciò ha portato alla definizione di una forma caratteristica di enteropatia associata alla razza Yorkshire terriers: “Yorkshire terrier enteropathy” (YTE).
Il microbioma fecale e i profili metabolomici in condizioni di YTE non sono stati ancora studiati e potrebbero differire rispetto a quanto è possibile rilevare in casi di enteropatia in altre razze canine.
Lo scopo dello studio di Galler et al., pubblicato su Scientific Report, è stato quello di analizzare il metaboloma fecale e l’ID di cani Yorkshire terriers con YTE naïve al trattamento, confrontandoli con cani Yorkshire terriers sani.
I cani arruolati nel lavoro sono stati classificati in tre gruppi:
- 14 cani con YTE attiva;
- 11 cani con YTE in remissione clinica dopo il trattamento con specifico regime alimentare;
- 26 cani sani (gruppo controllo).
I risultati dello studio evidenziavano che YTE si associava a disbiosi e ad aumento significativo degli acidi grassi (in particolare, docosanoato, gondoato, erucato, nervonato e linolenato) e degli steroli vegetali (campesterolo e brassicasterolo).
Nei cani affetti da YTE l’abbondanza del genere Fusobacterium, della specie Clostridium hiranonis e le concentrazioni fecali dell’acido biliare ursodesossicolico e del fitosterolo sitostanolo erano significativamente ridotte rispetto ai cani sani.
La disbiosi, la diminuzione di abbondanza di Fusobacterium e di Clostridium hiranonis e le ridotte concentrazioni fecali di acidi biliari e di steroli riscontrate in cani con YTE non sono stati ripristinati dopo la remissione clinica di malattia. Non è stata rilevata alcuna differenza statisticamente significativa nel ID o nei livelli di abbondanza di Fusobacterium e di Clostridium hiranonis tra cani YTE prima e dopo il trattamento.
Implicazioni future
Lo studio ha evidenziato cambiamenti caratteristici nel microbioma e nel profilo metabolico fecale di cani Yorkshire terriers con YTE. In particolare, è stato osservato uno squilibrio nel metabolismo degli acidi biliari, negli steroli e negli acidi grassi.
Date le importanti implicazioni che tali composti possono avere nell’infiammazione, condizione alla base delle IBD, si aprono nuovi potenziali scenari di studio che potrebbero fornire maggiore chiarezza sul ruolo di questi metaboliti nella patologia.
La comprensione e il riconoscimento delle differenze peculiari che possono manifestarsi tra le diverse razze canine in relazione ad una determinata patologia può davvero offrire una grande opportunità di ottimizzazione dell’approccio terapeutico.
Reference
Galler AI, Suchodolski JS, Steiner JM, Sung CH, Hittmair KM, Richter B, Burgener IA. Microbial dysbiosis and fecal metabolomic perturbations in Yorkshire Terriers with chronic enteropathy. Sci Rep. 2022 Jul 28;12(1):12977. doi: 10.1038/s41598-022-17244-6.