MICROBIOTA INTESTINALE

Sviluppo del microbiota e dei profili di acidi biliari nel cucciolo di cane

Lo studio descrive come evolve la composizione della flora intestinale nelle prime settimane di vita dell’animale e auspica il ricorso a un cutoff per l’indice di disbiosi più appropriato all’età.

Pubblicato il
, diSilvano Marini

Uno studio condotto alla Texas A&M University e pubblicato sul Journal of Veterinary Internal Medicine descrive come evolve la composizione della flora intestinale nelle prime settimane di vita dell’animale e auspica il ricorso a un cutoff per l’indice di disbiosi più appropriato all’età.

L’assetto del microbiota rappresenta un parametro importante per valutare la salute del cane, in quanto la composizione della flora intestinale condiziona, tra l’altro, la maturazione delle difese immunitarie, la protezione contro gli enteropatogeni e il metabolismo dei nutrienti. 

In genere, negli animali con disturbi gastrointestinali si riscontrano, infatti, alterazioni nella composizione del microbiota fecale, considerando nella norma un indice di disbiosi sotto lo zero. Ma se nel cane adulto sono stati individuati i taxa batterici chiave per l’assetto del microbiota, questo aspetto richiede ulteriori approfondimenti nel cucciolo. 

Si sa per esempio che, dalla nascita, il microbiota si arricchisce di specie a partire dal secondo giorno di vita, quando ai Firmicutes fino a quel momento dominanti si affiancano altre specie e al giorno 21 appaiono preponderanti Bacteroidetes, Fusobacteria oltre che Firmicutes

Dagli studi condotti sul tema emerge anche che il cucciolo presenta un’abbondanza accentuata di E. coli e un’abbondanza ridotta di Faecalibacterium, che possono aumentare l’indice di disbiosi

Ma resta da approfondire anche il ruolo interpretato dagli acidi biliari sullo sviluppo del microbiota. A fornire ulteriori informazioni sull’evoluzione del microbiota nel cucciolo è uno studio condotto alla Texas A&M University e pubblicato sul Journal of Veterinary Internal Medicine.

Valutare l’abbondanza batterica e le concentrazioni di acidi biliari

Gli obiettivi del lavoro statunitense erano di determinare a quale età l’indice di disbiosi del cucciolo si avvicina a quello del cane adulto, come si sviluppano i profili degli acidi biliari e qual è la loro correlazione con l’abbondanza di specie come Clostridium hiranonis e Clostridium difficile, che risultano alterate nel microbiota dei cani che presentano disturbi gastrointestinali cronici. 

A questo scopo sono stati arruolati 53 cuccioli – Golden Retriever, Labrador Retriever o meticci Goldador – di età ≤ 10 settimane e sottoposti in canile al medesimo regime dietetico, più 20 cani di età < 1 anno e 13 cani di età superiore come controlli. 

Nello studio, impostato secondo un disegno osservazionale prospettico, l’abbondanza batterica è stata valutata mediante PCR quantitativa, mentre le concentrazioni di acidi biliari fecali sono state misurate tramite cromatografia-spettrometria di massa. Dalle analisi è emerso che rispetto ai cani adulti i cuccioli di 5-6 settimane presentano un incremento dell’indice di disbiosi, aumentata abbondanza di C. difficile, ridotte concentrazioni di acidi biliari secondari e abbondanza ridotta di C. hiranonis; le concentrazioni di acidi biliari secondari, inoltre, correlano positivamente con l’abbondanza di C. hiranonis

Le caratteristiche del microbiota nelle prime età evolutive

In base ai risultati, dunque, nel cucciolo il microbiota fecale cambia significativamente secondo l’età, che l’indice di disbiosi risulta più alto a 1-2 settimane, 3-4 settimane e 5-6 settimane dalla nascita rispetto a quello del cane adulto, e che diversi gruppi di batteri appaiono alterati prima delle 7-9 settimane di vita. Si conferma così che nelle prime 6 settimane dopo la nascita la composizione della flora intestinale e fecale è diversa da quella dell’età adulta. 

Se l’aumentato indice di disbiosi è da attribuire soprattutto alla maggiore abbondanza di E. coli e alla ridotta presenza di specie anaerobiche (Faecalibacterium, Turicibacter e C. hiranonis), con l’aumentare di queste ultime l’indice di disbiosi si riduce e l’assetto del microbiota assume progressivamente le sembianze di quello del cane adulto. Per questo, come sottolineano gli autori, la valutazione dell’indice di disbiosi nel cucciolo dovrebbe basarsi su cutoff differenti da quelli utilizzati nel cane adulto. Allo stesso tempo, lo studio fa emergere una relazione tra le concentrazioni degli acidi biliari e l’abbondanza di C. difficile e C. hiranonis: anche il rapporto tra i metaboliti e le comunità microbiche intestinali può quindi rappresentare un parametro per chiarire la funzionalità gastrointestinale.

Reference

Reference: Blake AB, Cigarroa A, Klein HL, et al. Developmental stages in microbiota, bile acids, and clostridial species in healthy puppies. J Vet Intern Med. 2020;34(6):2345-2356. doi:10.1111/jvim.15928

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