Nei cani il reflusso gastroesofageo (GERD) provoca infiammazione, rigurgito e dolore, e si verificano le accompagnati dalle caratteristiche complicanze esofagee legate al reflusso, tra cui ulcerazione, stenosi e metaplasia epiteliale.
Inoltre, possono verificarsi complicazioni respiratorie come laringite, irritazione bronchiale e inalazione del materiale refluito. Il trattamento con farmaci antiacidi può portare alla risoluzione dei segni clinici.
Criteri diagnostici
Fino a poco tempo fa, mancavano criteri diagnostici specifici per il reflusso gastroesofageo nel cane e una diagnosi provvisoria veniva fatta in presenza di segni clinici e reperti endoscopici tipici, dopo esclusione di altre patologie esofagee o extraesofagee e se il paziente aveva una risposta adeguata al trattamento farmacologico.
Tuttavia, la maggior parte dei cani con segni clinici della malattia esofagea non hanno all’endoscopia evidenti lesioni alla mucosa o altri segni di reflusso gastroesofageo e, a oggi, la miglior prova della presenza di reflusso patologico nel cane sono i risultati della telemetria per valutare l’epitelio squamoso esofageo e reperti istologici considerati caratteristici di GERD, la cui prevalenza e significato clinico sono tuttora incerti.
Allo scopo di descrivere le caratteristiche cliniche della malattia da reflusso gastroesofageo nei cani diagnosticati utilizzando segni clinici, endoscopici e istologici e escludendo altri disturbi esofagei, un gruppo di ricerca tedesco ha valutato totale di 2.225 cani visitati dal gennaio 2012 a dicembre 2014 presso una clinica di riferimento per la medicina interna dei piccoli animali a Colonia . La ricerca ha evidenziato segni clinici attribuibili a malattia esofagea in 20 cani. L’incidenza della malattia da reflusso gastroesofageo, in tre anni, è stata dello 0-9% della popolazione canina di riferimento.
I principali segni clinici erano rigurgito, fastidio o dolore (ciascuno, 20/20 cani) e ptialismo (18/20 cani).
L’esofagoscopia non ha mostrato lesioni della mucosa (5/20 cani) o lesioni minime (13/20 cani), i dati sono compatibili con quelli riscontrati negli uomini. Mentre, analizzando le biopsie della mucosa esofagea sono state riscontrate alterazioni iperplastiche dello strato cellulare basale (13/20 cani), delle papille stromali (14/20 cani) e dell’intero epitelio (9/20 cani).
Undici cani hanno ricevuto omeprazolo o pantoprazolo, il rigurgito e lo ptialismo sono migliorati in otto cani e il dolore è diminuito in sei di questi entro tre-sei settimane.
Il reflusso nei cani è sottovalutato
Secondo i risultati dello studio tedesco, la sindrome da reflusso gastroesofageo canino è un problema clinico più comune di quanto finora sospettato, e sembra essere sottodiagnosticata in medicina veterinaria. Nei cani con segni clinici di disfunzione esofagea dolorosa, la diagnosi è facilitata dalla biopsia endoscopica e dalla valutazione istologica dell’epitelio esofageo.
Reference
Reference: M.Muenster, A. Hoerauf, M. Vieth. Gastro-oesophageal reflux disease in 20 dogs (2012 to 2014). Journal of Small Animal Practice (2017) DOI: 10.1111/jsap.12646