Ecco come cambia nei cani il microbiota intestinale con età, BCS e razza

Uno studio coreano, pubblicato su Animals ha evidenziato differenze nella composizione del microbiota intestinale di cani sani in relazione ai diversi parametri.

Pubblicato il
, diAndrea Torrisi

La maggior parte dei microrganismi del corpo dei mammiferi risiede nel tratto intestinale e vari studi hanno rivelato una stretta associazione tra il microbiota intestinale (GM) e le condizioni di salute dell’organismo. Il GM è in grado di supportare il mantenimento dello strato di muco intestinale, secernere composti che possono sopprimere i patogeni e ha un ruolo anche nel metabolismo dell’ospite attraverso determinati metaboliti batterici. 

Un microbiota bilanciato, quindi, è essenziale per il mantenimento dell’omeostasi dell’organismo; anche nei cani la disbiosi microbica intestinale è associata a diverse problematiche, come artrite, malattia infiammatoria intestinale e disturbi metabolici. La salute del GM dipende da vari fattori tra cui la dieta, lo stress e la localizzazione geografica.

Esistono, ad oggi, oltre 400 razze canine. Nel tempo, pesanti modifiche genetiche hanno portato a tale grado di eterogeneità all’interno della specie canina, e, in base alla razza, i cani possono differire profondamente per intelligenza, forma del corpo e della testa e perfino durata della vita. Inoltre, è stato stabilito un legame tra la razza canina,  la predisposizione a determinate condizioni gastrointestinali e variazioni nel GM.

L’età è uno dei fattori principali che induce cambiamenti significativi nelle comunità microbiche del microbioma. Con l’invecchiamento si assiste ad un declino della diversità microbica, con ripercussioni anche a livello cognitivo (associazione tra disfunzione dell’asse intestino-cervello e disturbi neurodegenerativi).

Vari studi hanno anche rilevato una correlazione tra GM e BCS (Body Condition Score), con variazioni significative del rapporto Firmicutes/Bacteriodetes.

Canis lupus familiaris e microbiota intestinale: associazione con età, BCS e razza

Date le relazioni possibili che esistono tra GM e razze canine, età e BCS, risulta fondamentale la caratterizzazione del GM dei cani in base alle caratteristiche dei singoli individui.

A tale scopo, lo studio di You et al., ha confrontato il GM di 96 cani sani in base a razza, età e BCS, utilizzando l’analisi delle sequenze geniche dell’rRNA 16s microbico. 

Dai risultati dello studio è emerso che i principali phyla microbici presenti nei cani analizzati erano Firmicutes, Bacteroidetes, Fusobacteria, Proteobacteria e Actinobacteria

Nel confronto tra le razze canine, l’abbondanza relativa dei batteri appartenenti al genere Fusobacterium differiva significativamente in base alla razza considerata.

L’abbondanza dei batteri Fusobacterium perfoetens era positivamente correlata con l’età dei cani, tali microrganismi infatti erano maggiormente presenti nel gruppo di animali di 6-10 anni (14,3%) rispetto al gruppo di 0,5-1 anno (7,2%).

Inoltre, nonostante l’aspetto sano riscontrato nei cani in tutti i gruppi di età (0,5-10 anni) e per i diversi valori di BCS (3-6), dai risultati è emerso che l’ambiente microbico intestinale può risultare alterato in modo negativo nei cani anziani o nei cani con un BCS anormale. Per esempio, gli Autori hanno rilevato una minore abbondanza della specie Peptostreptococcus russellii nei cani con BCS ideale (4-5). Tale specie riduce la capacità dell’organismo di rispondere al danno intestinale. Pertanto, nei cani con BCS nella norma si ipotizza una più favorevole risposta e un miglior recupero in seguito al danno a carico del tratto intestinale.

Consolidamento del sapere scientifico che circonda il microbiota intestinale

Lo studio effettuato da You e colleghi ha dato un contributo significativo alla comprensione del GM canino, evidenziando come possa mutare in relazione alle variabilità tra tratti caratteristici dell’individuo. «Dai nostri risultati» spiegano gli Autori «l’età è il fattore più cruciale che guida la comunità microbica intestinale dei cani rispetto a razza e condizione corporea, in particolare Fusobacterium perfoetens, molto più abbondante nel gruppo più anziano». Questi risultati possono essere utilizzati come base per migliorare la qualità della vita gestendo il microbiota intestinale dei cani e a  promuovere dei più sani processi di invecchiamento. Inoltre, gli Autori hanno ulteriormente arricchito la conoscenza riguardante la correlazione tra BCS e GM: il mantenimento di un BCS ideale non solo previene le malattie, ma può inibire anche la crescita di specie batteriche patogene.

Reference

You I, Kim MJ. Comparison of Gut Microbiota of 96 Healthy Dogs by Individual Traits: Breed, Age, and Body Condition Score. Animals (Basel). 2021 Aug 18;11(8):2432. doi: 10.3390/ani11082432.

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