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Artrosi nei cani e nei gatti: ecco perché l’alimentazione è importante

Non sempre è sufficiente il trattamento farmacologico: fondamentale l’approccio multimodale per rallentare la progressione della malattia. Ruolo centrale della nutrizione.

Pubblicato il
, diRaffaella Daghini

Nei cani e nei gatti adulti, l’artrosi è una malattia piuttosto comune: le stime indicano che questa patologia riguarda circa il 10% dei cani di età uguale o superiore a un anno e il 90% di quelli di oltre 5 anni; anche nei gatti la prevalenza cresce con l’età, variando a seconda delle casistiche tra 16,5 e 91%.

Nonostante questi numeri, è probabile che la condizione sia sottodiagnosticata negli animali da compagnia, soprattutto nei gatti che possono mostrare segni clinici molto sfumati, identificabili come lievi cambiamenti del comportamento.

I dati epidemiologici indicano che la prevalenza della patologia è in aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione degli animali domestici e della sempre crescente diffusione di un importante fattore di rischio per lo sviluppo dell’artrosi, cioè l’eccesso di peso.

In un lavoro di recente pubblicazione, alcuni specialisti statunitensi hanno focalizzato l’attenzione sul contributo della nutrizione nella gestione dell’artrosi nei cani e nei gatti.

Sovrappeso e obesità: il legame con l’artrosi e il ruolo della nutrizione

Nei cani, sovrappeso e obesità determinano una condizione di stress a lungo termine delle articolazioni, con conseguente deterioramento delle cartilagini; inoltre, l’eccesso di peso aumenta lo stress ossidativo e il rischio di infiammazioni, causando danni ai tessuti.

Gli studi condotti indicano che i cani che mantengono una proporzione di grasso corporeo contenuta, valutata attraverso un valore di BCS (Body Condition Score) di 4-5 su 9, vivono più a lungo senza dover assumere farmaci per il trattamento dell’artrosi o di altre patologie croniche rispetto a quelli che hanno un BCS compreso tra 6 e 7. 

È quindi opportuno che gli animali in sovrappeso seguano un programma dietetico mirato a una riduzione controllata del peso corporeo: infatti, secondo i dati disponibili, una diminuzione del peso compresa tra il 6 e il 9% favorisce la gestione dell’artrosi e permette un’assunzione di farmaci analgesici più contenuta, in termini sia di dosaggio sia di frequenza di somministrazione.

Le diete mirate alla perdita di peso spesso prevedono una maggiore concentrazione di proteine e possono contenere l-carnitina, ingredienti che aiutano a mantenere la massa magra e la forza muscolare favorendo la perdita di grasso. Queste diete sono formulate per garantire un alto rapporto tra nutrienti e calorie, per fornire una quantità adeguata di nutrienti essenziali come le vitamine e i minerali.

In ogni caso, la dieta dovrebbe puntare a ottenere una perdita del 1-2% del peso a settimana ed essere affiancata dall’esercizio fisico.

Non solo farmaci: un approccio combinato al trattamento

Tra le molte opzioni di trattamento dell’artrosi nei cani e dei gatti, le più comuni comprendono la chirurgia, il trattamento farmacologico, la riabilitazione fisica, il controllo del peso e l’integrazione con nutraceutici: la scelta della strategia più indicata dipende dalla gravità e dallo stadio di sviluppo della patologia, ma in ogni caso un approccio multimodale mirato a rallentare la progressione della malattia e nel contempo ad alleviare il dolore può risultare efficace.

Per la gestione del dolore i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono gli agenti farmacologici più utilizzati, ma il loro impiego dovrebbe essere limitato, quando possibile, per evitare eventuali effetti collaterali a livello gastrointestinale, renale ed epatico, oltre all’accelerazione della degenerazione delle cartilagini a lungo termine correlata con la terapia.

Nel migliorare la salute delle articolazioni nei cani e nei gatti l’alimentazione ha un ruolo importante, attraverso l’assunzione di diete terapeutiche mirate, che possono risultare più efficaci rispetto alla somministrazione dei singoli integratori non sempre facile e che richiede costanza da parte dei proprietari. 

La composizione di queste diete normalmente comprende acidi grassi omega-3, cozze dalle labbra verdi (GLM), glucosamina e condroitina solfato in quantità adeguate. I dati degli studi, condotti prevalentemente nei cani, indicano che questi ingredienti possono portare benefici nella gestione dell’artrosi, aumentando la mobilità articolare e consentendo un uso limitato dei FANS.

“In una comunicazione efficace con i proprietari, i veterinari dovrebbero sottolineare l’effetto positivo che l’alimentazione corretta e il mantenimento di un peso adeguato possono avere sugli animali con artrosi” consigliano gli autori del lavoro. “Inoltre, dovrebbero istruire e sensibilizzare i proprietari sui segni della malattia, per rendere possibili una diagnosi tempestiva e un trattamento precoce”.

Reference

Johnson KA, Lee AH, Swanson KS. Nutrition and nutraceuticals in the changing management of osteoarthritis for dogs and cats. J Am Vet Med Assoc. 2020 Jun 15;256(12):1335-1341.DOI: 10.2460/javma.256.12.1335

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