Il numero di cani affetti da sindrome ostruttiva delle vie aeree brachicefale (BAOS, brachycephalic obstructive airway syndrome) è aumentato drasticamente negli ultimi due decenni, probabilmente a causa della crescente popolarità delle razze brachicefale, tra cui bulldog e carlini.
A causa di questa popolarità una review del 2021 si occupa dello state dell’arte attuale sulle patologie che affliggono questa tipologia di cani che, oltre alle alterazioni della forma del cranio, presentano anomalie nelle strutture dei tessuti molli, tra cui palato molle allungato, macroglossia, narici stenotiche, camere nasali sottodimensionate.
I segni digestivi sono comunemente riportati e la loro gravità è fortemente correlata a quella dei segni respiratori. È stato ipotizzato che l’aumento della pressione negativa all’interno delle vie aeree superiori nei cani brachicefali possa favorire la comparsa di anomalie respiratorie secondarie (ad esempio, tonsille estroflesse, collasso laringeo e tracheale e sacculi laringei estroflessi) e di lesioni del tratto digestivo, come l’ernia iatale o il reflusso gastroesofageo.
Anche i cani brachicefali possono soffrire di enteropatia cronica e i carlini sono affetti da una forma particolarmente grave di PLE (enteropatia proteino disperdente), mentre i bouledogue francesi e i bulldog inglesi possono anche essere predisposti a reazioni avverse al cibo e flatulenza cronica.
Lo strumento fondamentale: la diagnostica
Per una diagnosi accurata delle malattie del tratto digerente nei cani brachicefali sono solitamente necessarie indagini dettagliate. Esse comprendono la visita clinica, la radiografia toracica, l’ecografia addominale, la valutazione fluoroscopica della funzione di deglutizione e l’endoscopia delle vie aeree superiori e dell’apparato gastrointestinale. Per quanto riguarda le analisi laboratoristiche non sono state individuate specifiche alterazioni di laboratorio nei cani brachicefali con malattia digestiva.
Le lesioni infiammatorie esofagee sono più frequentemente localizzate e presentano un “pattern a stella”, riflettono sia il reflusso gastro-esofageo cronico che l’atonia dello sfintere esofageo inferiore. La ridondanza esofagea è piuttosto comune nei cani brachicefali e, in alcuni casi, la deviazione è così pronunciata da far sospettare l’esistenza di un quarto arco aortico persistente.
La gestione della patologia
La gestione dei cani brachicefali con problemi gastrointestinali prevede in genere la gestione medica (comprese le modifiche della dieta e gli agenti farmaceutici) e la gestione chirurgica nei casi di ernia iatale non responsiva ai trattamenti medici.
Le modifiche dietetiche utili comprendono la variazione del tipo di cibo (ad esempio, cibo umido piuttosto che secco; cibo con meno fibre e grassi), della sua consistenza (ad esempio, aggiunta di acqua) e dello schema dei pasti (ad esempio, somministrazione del fabbisogno giornaliero in una serie di piccoli pasti). Queste strategie hanno lo scopo di favorire il passaggio del cibo attraverso il tratto digestivo, riducendo così la tendenza al rigurgito, al vomito o al reflusso gastroesofageo.
I farmaci più spesso utilizzati nei cani brachicefali con patologie del tratto alimentare includono antiemetici, farmaci antiacidi, protettori della mucosa gastrica e agenti procinetici.
Il trattamento chirurgico delle malattie dell’apparato digerente è raramente necessario: la chirurgia correttiva BAOS è accompagnata in molti casi da un miglioramento dei segni clinici dell’apparato digerente.
Reference
Reference: Freiche, German. Digestive Diseases in Brachycephalic Dogs. Vet Clin Small Anim 51 (2021) 61–78 https://doi.org/10.1016/j.cvsm.2020.09.006.