Un recente studio ha valutato le strategie di trasporto e di alimentazione dei cavalli, rilevando il ruolo cruciale di quest’ultima sull’omeostasi redox e sull’ulcerazione gastrica post viaggio.
Il trasporto dei cavalli in treno, nave, aereo o altro mezzo, per diversi motivi quali gare, allevamento, macellazione e trattamenti veterinari, è un evento sempre più frequente.
I cavalli trasportati, durante il viaggio breve o lungo che sia, sono sottoposti a stress e questo contribuisce a causare infortuni, problemi comportamentali e di salute, portando a stress ossidativo (OS) e sindrome da ulcera gastrica equina (EGUS).
Lo stress ossidativo si verifica come conseguenza di uno squilibrio tra la produzione di metaboliti reattivi dell’ossigeno (ROM, reactive oxygen metabolites) e meccanismi antiossidanti protettivi. Il potenziale biologico antiossidante (PATS) può essere valutato con un singolo test e, calcolando l’indice di stress ossidativo associato (OSI, oxidative stress index), definito come il rapporto tra ROM e PATS, è possibile quantificare lo stress ossidativo (OS).
La sindrome da ulcera gastrica equina (EGUS) può coinvolgere la mucosa squamosa o ghiandolare, ed è stata associata, oltre che al trasporto, alla somministrazione di alte dosi di FANS (Farmaci Antinfiammatori Non-Steroidei) e all’esecuzione di esercizi come il salto ad ostacoli, la resistenza e la corsa.
Alimentazione ed effetto del trasporto
Un recente studio, pubblicato su Journal of Equine Veterinary Science, ha valutato gli effetti del trasporto dei cavalli, dopo tre diverse strategie di alimentazione, su OS ed EGUS, cercando anche una possibile correlazione. Lo studio ha analizzato 26 cavalli trasportati su un camion per 12 ore senza cibo né acqua, questi erano divisi in 3 gruppi: il primo era stato alimentato 1 ora prima della partenza (Before Departure-BD), il secondo 6 ore BD, ed il terzo 12 ore BD. Gli esami clinici sono stati eseguiti 4 ore BD, allo scarico dei cavalli, 8 ore e 60 ore dopo lo scarico. La gastroscopia è stata condotta prima della partenza, allo scarico e dopo 60 ore dallo scarico.
Alla fine del viaggio nessun cavallo mostrava senza segni clinici di lesioni o malattie attribuibili al trasporto. In merito agli score relativi all’ulcerazione gastrica, prima della partenza non è stata evidenziata alcuna differenza tra i tre gruppi, mentre dopo il trasporto i punteggi erano più alti, soprattutto per i cavalli del terzo gruppo (alimentato 12 ore prima della partenza).
Alla fine dello studio, 14 cavalli su 26 presentavano ulcerazione moderata o grave (grado ≥3) della mucosa squamosa. Sebbene tutti i parametri di OS fossero sempre entro gli intervalli normali, al trasporto è stato associato un aumento significativo dei ROM (p=0,004), con differenze tra i cavalli alimentati 1 ora e 12 ore BD (p < 0,05). Lo studio ha rivelato, inoltre, che il livello di antiossidanti totali (PATS) era influenzato sia dal trasporto che dalla strategia di alimentazione (p = 0,019).
Un aspetto rilevante emerso dall’analisi è che nei cavalli del primo gruppo (alimentati 1 ora prima della partenza) è stato riscontrato un livello più elevato di antiossidanti nel sangue alla misurazione effettuata prima della partenza, e questo potrebbe aver contribuito a bilanciare la produzione di ROMS associati al trasporto. Quello che non appare evidente è, invece, una possibile relazione tra i parametri ossidativi e gli score dell’ulcera, in quanto non è stata trovata alcuna associazione significativa.
Conclusioni
Questo studio suggerisce che la gestione dell’alimentazione prima di un lungo viaggio può influenzare l’equilibrio ossidativo nei cavalli. Questa analisi potrebbe costituire una base per ulteriori studi atti a comprendere gli effetti delle gestioni alimentari, prima e durante il trasporto, sullo stress ossidativo, sulla salute e sul benessere degli animali.
Reference
Gharehaghajlou Y, Raidal SL, Freccero F, Padalino B. Effects of Transport and Feeding Strategies Before Transportation on Redox Homeostasis and Gastric Ulceration in Horses. J Equine Vet Sci. 2023 Jul;126:104268. doi: 10.1016/j.jevs.2023.104268.