Il cane è spesso soggetto a malattie dermatologiche, complice la vita all’area aperta che può esporlo al contatto con altri animali, così come a potenziali agenti patogeni. Tra le malattie cutanee che più spesso interessano i cani rientra senz’altro la dermatite o meglio le dermatiti, visto che ne esistono diverse forme con cause differenti.
In tutti casi con il termine dermatite si indica genericamente un’infiammazione cutanea caratterizzata da arrossamento e prurito, conseguenza di una reazione della pelle a vari fattori.
La dermatite può essere transitoria o persistente, a seconda delle cause, e complicarsi con gonfiore, desquamazione, vescicole, bolle, erosioni della cute, perdita di pelo e formazione di croste. Inoltre il grattamento e il leccamento da parte dell’animale dell’area interessata può esporre la cute a possibili infezioni. Questi sintomi possono essere molto fastidiosi e influenzare in modo importante il benessere e la qualità di vita dell’animale, con ripercussioni sul suo appetito e sul sonno.
Esistono diverse forme di dermatite del cane, spesso interconnesse tra loro. Le principali sono:
- dermatite atopica
- dermatite da malassezia
- dermatite allergica da pulci
- dermatite seborroica
- dermatite da leccamento.
Dermatite atopica
La dermatite atopica del cane è una malattia infiammatoria cronica ereditaria della pelle che comporta anomalie nella funzione della barriera cutanea. Spesso si associa a infezioni secondarie della cute e dell’orecchio, causate dal batterio stafilococco o dal lievito Malassezia, e a una maggiore sensibilità ad allergeni ambientali e alimentari.
La maggior parte dei cani affetti da dermatite atopica inizia a manifestare i primi segni tra i sei mesi e i tre anni di età. I sintomi possono essere o meno stagionali, a seconda dell’allergene coinvolto. Di solito, all’inizio gli animali avvertono prurito, ma possono comparire anche vescicole e lesioni secondarie dovute al grattamento come escoriazioni, perdita di pelo e iperpigmentazione.
Le aree più colpite sono la testa, il muso, l’orecchio (in particolare la parte concava del padiglione auricolare), la parte ventrale del collo, l’ascella, l’inguine, la pancia, il perineo, la coda, le pieghe delle articolazioni delle zampe e le zampe stesse.
La diagnosi di dermatite atopica si basa sui sintomi e sull’eventuale esecuzione di esami di laboratorio e test allergologici, utili per confermare i sospetti e differenziare questa forma di dermatite canina da altre malattie cutanee infiammatorie e pruriginose.
Gli obiettivi dei test allergologici sono quelli di determinare gli allergeni per poterne poi eventualmente evitare il contatto. Gli allergeni più spesso correlati alla dermatite atopica del cane sono gli acari della polvere, le spore di muffe e i pollini di alberi e di alcuni tipi di erba.
Come si cura
Non esiste ancora una cura risolutiva, tuttavia sono disponibili diverse terapie topiche e sistemiche per alleviare i disturbi, come l’immunoterapia specifica per le allergie (il cosiddetto vaccino), farmaci a base di cortisonici in crema e talvolta per bocca, le pomate a base di farmaci noti come inibitori della calcineurina, gli antistaminici e gli acidi grassi essenziali.
Per la maggior parte dei cani affetti da dermatite atopica, l’eliminazione o la prevenzione del contatto con gli allergeni chiamati in causa è estremamente difficile e la terapia farmacologica non è sempre soddisfacente. Per questi motivi il vaccino desensibilizzante rappresenta una buona opzione. Questo trattamento consiste nel somministrare quantità crescenti di estratti allergenici, al fine di ridurre al minimo i sintomi correlati all’esposizione agli allergeni.
Un approccio integrato alla dermatite atopica del cane prevede anche un’attenzione particolare all’alimentazione. Sono stati sviluppati diversi tipi di dieta per facilitare la riparazione della barriera, ma mancano prove concrete della superiorità di qualsiasi dieta specifica. Tuttavia, i cani affetti da dermatite atopica a cui si danno alimenti arricchiti con acidi grassi essenziali hanno mostrato una riduzione del prurito e dell’infiammazione della pelle, rispetto agli effetti di un’alimentazione casalinga somministrata ad altri cani affetti. Il veterinario può consigliare anche la somministrazione di integratori per supportare la normale funzionalità e reattività cutanea, a base per esempio di olio di semi di ribes nero.
Dermatite da Malassezia
La dermatite da Malassezia è un’evenienza frequente nel cane, dovuta a una proliferazione eccessiva del lievito Malassezia pachydermatis che vive normalmente sulla pelle dell’animale. In alcune circostanze, in genere a seguito di problematiche allergiche, questo fungo inizia a riprodursi eccessivamente diventando patogeno.
La manifestazione più tipica di questa dermatite fungina è il prurito da moderato a intenso, ma possono essere presenti anche altri segni come eritema, pelle grassa, cattivo odore, alopecia ed erosioni, che possono essere generalizzati o localizzati. Nelle zone maggiormente colpite (spazi interdigitali, pieghe cutanee, ascelle, collo, inguine e regione perianale) la pelle lesa tende inoltre ad ispessirsi e a diventare rugosa (lichenificazione).
La diagnosi si basa, oltre che sui sintomi, sull’analisi al microscopio di un campione cutaneo. È però fondamentale anche identificare la malattia sottostante (dalla dermatite atopica ad altre problematiche di tipo ormonale come l’ipotiroidismo o il diabete) che ha favorito la proliferazione della Malassezia perché il trattamento abbia successo.
Come si cura
Nelle forme lievi il cane può essere trattato con medicinali antimicotici topici che possono essere associati all’uso di spray o shampoo disinfettanti. Se si vogliono usare rimedi naturali, si può coadiuvare la terapia con spugnature con aceto di mele, che contiene acido acetico. Nelle forme più gravi può invece rendersi necessaria una terapia sistemica con antimicotici. Inoltre, per prevenire le recidive della malattia, in molti cani può essere necessaria una terapia di mantenimento regolare.
Dermatite allergica da pulci
La dermatite allergica da pulci è uno dei disturbi dermatologici più frequenti nel cane, soprattutto in estate, periodo in cui le pulci si trovano comunemente, complice il clima caldo e umido. Si tratta appunto di una condizione su base allergica che si manifesta in cani sensibili alla puntura delle pulci.
Le reazioni cutanee indotte dal morso delle pulci nei cani sensibili sono prurito intenso, arrossamento, croste e pustole che di solito colpiscono la parte interna caudale delle zampe anteriori e l’addome. Poiché il cane si gratta e si lecca intensamente, la zona interessata può presentare un’escoriazione essudativa a causa di una sovrainfezione batterica, determinando la comparsa di pus e alopecia.
La diagnosi si basa sull’osservazione della cute dell’animale e non sempre è associata alla rilevazione delle pulci sul cane. Si arriva a una conferma diagnostica se si verifica la guarigione in seguito all’eliminazione dei parassiti dall’animale e dall’ambiente.
Come si cura
L’obiettivo primario della terapia è eliminare le pulci nel corpo e nell’ambiente, così come negli animali che convivono con il cane. È importante anche prevenire nuove infestazioni, cosa non sempre semplice, poiché le pulci hanno un’elevata capacità riproduttiva e un ciclo vitale complesso. Esistono numerosi prodotti per contrastare le pulci del cane, disponibili in diverse formulazioni come shampoo, collari, spray, polvere, spot on e farmaci per via orale. Molti ricorrono anche a rimedi naturali, come la detersione con aceto di mele che sembrerebbe avere attività antiparassitaria. In presenza di eventuali sovrainfezioni batteriche occorre un trattamento antibiotico mirato.
Dermatite seborroica
La dermatite seborroica del cane è un disturbo della cheratinizzazione della pelle in cui le cellule dello strato più superficiale della cute (strato corneo) si desquamano in modo eccessivo, formando aggregati sotto forma di forfora.
Questa condizione esfoliativa può essere primaria o secondaria. La dermatite seborroica primaria, detta anche idiopatica perché non se ne conosce la causa, è di natura ereditaria e mostra una predisposizione di razza. Di solito, i segni clinici compaiono prima dei due anni di età. La dermatite seborroica secondaria, che è la forma di gran lunga più comune (90% dei casi), è invece conseguenza di una malattia di base tra cui disturbi metabolici, ereditari o nutrizionali (carenze alimentari) che causano un’eccessiva desquamazione cutanea.
A seconda di come si presenta questa dermatite viene in genere distinta in secca e oleosa. Nel primo caso il mantello del cane appare opaco e secco, contenente aggregati di scaglie da bianche a grigiastre. Nella seborrea oleosa si possono osservare aderenze di materiale lipidico di colore da giallastro a bruno, con aspetto untuoso. In entrambi i casi gli animali presentano spesso prurito, infiammazione follicolare (follicolite), piodermite (un’infezione batterica della cute in cui l’area colpita appare umida, grassa, arrossata), infiammazione e formazione di placche di ipercheratosi.
Come si cura
Gli obiettivi del trattamento della seborrea sono la rimozione di squame e croste e la riduzione di sebo, prurito e infiammazione. Cosa usare a questo scopo? In genere i casi di dermatite seborroica primaria traggono giovamento dal trattamento con vitamina A per bocca o con retinoidi. Inoltre nei casi moderati possono essere utili appositi shampoo.
La terapia delle forme secondarie prevede la cura della malattia di base.
Dermatite da leccamento
La dermatite da leccamento, come suggerisce il nome, è una condizione dovuta al leccamento molto frequente da parte del cane di un unico punto, spesso la porzione distale della zampa anteriore o posteriore. La conseguenza è la formazione di una lesione senza pelo, umida e ulcerativa che poi dà luogo a una placca solida e ispessita. Inoltre di frequente l’area si può infettare, cosa che contribuisce a rendere molto pruriginose le lesioni. Questa dermatite è più comune nel cane di taglia grande, di età media o anziano.
La dermatite da leccamento può avere varia origine, spesso è correlata allo stress, all’ansia o alla paura dell’animale, ma può essere secondaria anche a lesioni traumatiche, neuropatie, malattie articolari o altre problematiche dermatologiche.
Come si cura
La gestione della dermatite da leccamento dipende dalla condizione che l’ha generata. In caso dipenda da una situazione di stress o disagio, il trattamento prevede una valutazione del comportamento dell’animale, con l’osservazione dei suoi stimoli ambientali e sociali. Il trattamento è impegnativo: l’ambiente in cui vive l’animale deve essere modificato per eliminare o ridurre i fattori di stress. In associazione il veterinario può considerare la prescrizione di farmaci che possono aiutare nel controllo delle compulsioni, migliorando le lesioni.
Fonti
https://www.intechopen.com/chapters/43169
https://avmajournals.avma.org/view/journals/javma/254/11/javma.254.11.1291.xml