Oltre al linguaggio del corpo e alle tracce olfattive, i miagolii sono il principale mezzo di comunicazione dei gatti, nonché quello più comprensibile agli esseri umani. I gatti adulti, infatti, salvo rare circostanze, non usano mai le vocalizzazioni per parlare tra di loro.
Secondo recenti studi, la gamma di miagolii e di lamenti prodotti dal gatto domestico è il risultato della convivenza con gli esseri umani. L’uomo, infatti, potrebbe aver influenzato l’evoluzione dei gatti avvantaggiando la sopravvivenza di quelli più piacevoli, ovvero quelli che mostrano una comunicazione vocale efficace, aumentando quindi la percentuale di felini loquaci ed espressivi nella popolazione che si riproduce liberamente.
Al di là delle teorie scientifiche, chiunque abbia un gatto, che sia siamese, siberiano o europeo, sa che questi animali spesso miagolano insistentemente per ottenere quello che vogliono, per attirare l’attenzione, per esprimere bisogni specifici, o anche semplicemente per protestare.
In alcuni casi, però, lo fanno di continuo e a lungo, soprattutto in determinate situazioni, diverse da gatto a gatto, come di notte o durante i viaggi in auto o in treno, e abituarsi a questo sottofondo lamentoso non è facile. Talvolta piangono con una tale insistenza da restare senza voce per qualche ora. Per ottenere un po’ di pace e tranquillizzare l’animale è indispensabile prima capire perché il gatto piange. Il miagolio può avere infatti forme e motivi diversi, e ha un suono specifico per ogni emozione espressa. Più alto diventa un miagolio, maggiore è il senso di urgenza che ispira negli esseri umani, per il desiderio di risolvere il problema.
Non esiste un’interpretazione certa, ma in generale, quando il gatto piange per paura o per rabbia emette versi più forti di altri tipi di miagolii, un suono intenso e lugubre che può essere di breve durata o prolungato. Quando è eccitato, per esempio perché vede qualche leccornia o sente un rumore che associa al cibo, miagola emettendo un verso acuto, breve, che ispira tenerezza. E così via. La gamma di vocalizzazioni è vasta e diversa per ogni animale, ma la comunicazione è, generalmente, molto efficace.
Alcuni pianti sono di facile interpretazione, come il miagolio strozzato e disperato che rende il gatto rauco quando viaggia nel trasportino o durante la visita dal veterinario. O i lamenti che interrompono il sonno del padrone di notte o alla mattina presto per ottenere cibo, coccole e compagnia, o per protestare per la lettiera sporca. O ancora il miagolio con le fusa di sottofondo che parte piano e diventa più forte di minuto in minuto quando avverte odore di cibo oppure sente agitare una confezione di croccantini.
In altri casi, invece, il miagolio del gatto potrebbe essere causato per esempio dal fatto di essere rimasto chiuso da qualche parte, oppure potrebbe essere indotto dal calore delle femmine, che miagolano per cercare le attenzioni del maschio, che a sua volta piange perché vuole avere accesso alla femmina.
Il pianto del prigioniero
Alcuni gatti sono più coraggiosi di altri e hanno uno spirito avventuroso. La curiosità può spingerli a tentare di esplorare l’ambiente esterno, se vivono chiusi in casa, o ad allargare sempre di più il territorio se hanno un balcone o un giardino a disposizione. Quando il gatto continua a miagolare davanti alla porta probabilmente vuole uscire e si sta lamentando del suo stato di recluso. Se, al contrario, è chiuso fuori di casa dopo un’escursione in cortile o sul pianerottolo, il gatto miagola alla porta per farsi aprire.
Se l’accesso all’esterno gli è consentito, per far cessare i miagolii basta munire la porta di una gattaiola che gli permetta di spostarsi tra l’esterno e l’interno senza chiedere l’intervento del padrone.
È più complicato, invece, cambiare le abitudini di un gatto e tenerlo chiuso in casa quando era solito girovagare a suo piacimento. Questa situazione può presentarsi quando si adotta un trovatello, oppure per il trasloco in una casa che non ha recinzioni esterne o in un appartamento in condominio. In questo caso il pianto per uscire potrebbe protrarsi per settimane se non per mesi prima che il gatto smetta di essere irrequieto e si rassegni alle nuove condizioni. In alcuni casi può essere utile creare un piccolo recinto per il gioco dell’animale in casa, in modo da placare la sua voglia di avventura o di esplorazione.
Il richiamo dell’amore
Quando arriva la stagione del calore nei gatti, il primo segnale inconfondibile sono i caratteristici miagolii della femmina, che cerca le attenzioni del maschio, e di quest’ultimo, che cerca di ottenere l’accesso alla femmina. Il calore si può riconoscere anche dai comportamenti e dalla postura della gatta, che si rotola spesso sul pavimento, mostra la pancia, solleva i lombi quando la si accarezza sulla schiena.
Le gatte in amore possono miagolare in continuazione per settimane se non vengono fecondate, così come i gatti non castrati che sentono le tracce olfattive dei feromoni femminili. Anche per evitare questi piagnistei, oltre che per preservare la salute dell’animale, quando non si prevedono né si desiderano cucciolate è meglio consultare il veterinario per valutare la possibilità della sterilizzazione.
Il pianto di dolore o per la malattia
I miagolii possono essere anche un segno evidente che il gatto sta soffrendo. Questo tipo di miagolio ha un tono basso e un suono gutturale, quasi un ringhio. Può essere ripetuto durante il giorno o solo quando il gatto è impegnato nella specifica attività o nel movimento che provoca dolore, per esempio mentre salta o dopo mangiato, oppure se viene toccato nella parte dolorante.
Anche alcune patologie possono indurre miagolii frequenti nei gatti, come per esempio l’ipertiroidismo o alcuni disturbi renali. Nel gatto anziano una loquacità maggiore del solito, anche soltanto di notte, può essere il segno di disfunzioni cognitive o deficit sensoriali, come per esempio la perdita dell’udito, che possono insorgere con l’invecchiamento e contribuire a disorientare e confondere il gatto.
Miagolii persistenti che insorgono all’improvviso o i cambiamenti nelle vocalizzazioni solite o un suono strano mai sentito prima devono sempre richiamare l’attenzione sullo stato di salute dell’animale. Se i miagolii sembrano senza motivo, perché si è esclusa qualunque altra fonte di fastidio, bisogna fissare un appuntamento con il veterinario per un controllo approfondito, al fine di identificarne la causa e stabilire l’eventuale cura.
La solitudine del gatto
Nonostante abbiano questa fama, il gatto non ama stare da solo. È indipendente e dorme per molte ore al giorno, ma è un animale sociale che cerca spesso l’interazione con gli esseri umani. Alcuni gatti, infatti, fanno un piagnisteo di benvenuto ogni volta che il padrone rientra a casa e continuano a miagolare tanto e per lungo tempo. Altri non si limitano a questo e hanno anche comportamenti distruttivi quando vengono lasciati soli, come rovinare con le unghie e coi denti divani e tappeti, fare pipì fuori dalla lettiera, vomitare, rovesciare gli oggetti, mangiare le piante.
Questi comportamenti possono essere indotti dalla solitudine, ma possono essere aggravati dall’ansia e dallo stress indotti da un cambiamento nella routine quotidiana, come la perdita o l’arrivo di un membro della famiglia o di un compagno di giochi. In questi casi, il veterinario può consigliare prodotti a base per esempio di estratto di tè verde, per favorire il benessere e la serenità del gatto.
Referenze
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Dramard V et al. Effect of l-theanine tablets in reducing stress-related emotional signs in cats: an open-label field study. Ir Vet J 71, 21 (2018). https://doi.org/10.1186/s13620-018-0130-4 (attenzione, studio fatto su un prodotto: (Anxitane® compresse, Virbac)