Alcuni lavori di revisione della letteratura hanno analizzato lo scenario delle attuali conoscenze in merito ai microrganismi non vitali e ai prodotti del metabolismo dei probiotici potenzialmente benefici per la salute dell’ospite, con uno sguardo anche alle possibili prospettive future
Negli ultimi decenni numerosi studi hanno fornito evidenze a supporto degli effetti benefici dei probiotici nel trattamento di numerosi disturbi tra cui diarrea, colite, sindrome del colon irritabile, intolleranza al lattosio; inoltre sono stati individuati vantaggi di questi microrganismi nel controllo di importanti fattori di rischio cardiovascolare, come la pressione arteriosa elevata, l’ipercolesterolemia e l’obesità. I benefici risultano correlati al ceppo probiotico specifico e alla malattia.
Più di recente, l’attenzione in questo ambito si è concentrata anche sui nuovi concetti di paraprobiotici e di postbiotici, cioè microrganismi probiotici inattivati o non vitali e i sottoprodotti del loro metabolismo, che potrebbero portare benefici aggiuntivi all’ospite.
Postbiotici e paraprobiotici: quando sono utili
Studi recenti in vitro hanno mostrato che alcuni benefici correlati ai microrganismi probiotici vengono esercitati attraverso meccanismi che non dipendono dalla vitalità dei microrganismi stessi. In questo senso, quindi, anche i paraprobiotici e i postbiotici sono stati studiati come potenziali promotori della salute dell’ospite.
I postbiotici, in particolare, sono definiti come prodotti batterici non vitali, costituenti cellulari o prodotti del metabolismo di microrganismi che esercitano un’attività biologica nell’ospite. Tra i postbiotici rientrano, per esempio, gli acidi grassi a catena corta, proteine ed enzimi funzionali, polisaccaridi extracellulari ecc. Le ricerche condotte in questo ambito hanno suggerito possibili effetti positivi dei postbiotici in termini di potenziamento della funzionalità della barriera intestinale e dell’immunità della mucosa, di azione antitumorale e antinfiammatoria sull’epitelio del colon, di protezione dallo sviluppo di disturbi immunitari, di modulazione della composizione e dell’attività del microbiota intestinale con inibizione dei patogeni, di controllo dell’obesità e dell’omeostasi del glucosio.
Per quanto riguarda i parabiotici, cioè cellule microbiche non vitali con effetti positivi sull’ospite se assunte in quantità adeguate, gli studi ne hanno indicato il possibile utilizzo per il trattamento di diversi disturbi, come diarrea, colite e lesioni intestinali, malattie epatiche correlate al consumo di alcol, intolleranza al lattosio, per la riduzione del colesterolo e per la regolazione del sistema immunitario e del microbiota intestinale. La loro efficacia si basa sui metaboliti microbici e sulle molecole complesse contenute nelle cellule inattivate.
Le indicazioni sui potenziali benefici per la salute dei paraprobiotici e dei postbiotici provengono principalmente da studi in vitro, nei quali sono state osservate risposte biologiche delle colture cellulari a questi microrganismi o metaboliti. Analoghe risposte biologiche sono state osservate in vivo in modelli animali e in alcuni trial clinici sull’uomo; le evidenze di efficacia, in questo caso, sono però ancora limitate. Inoltre, il meccanismo d’azione di queste cellule non è ancora stato del tutto chiarito.
Infine, per quanto riguarda le potenziali applicazioni all’industria alimentare, di produzione di mangimi per animali e farmaceutica, è stato osservato che i postbiotici e i paraprobiotici sono più stabili per usi industriali, e in questo senso offrono vantaggi tecnologici per i produttori di alimenti e farmaci rispetto ai microrganismi vitali da cui derivano.
Prospettive future
“Le informazioni sugli effetti delle interazioni tra i paraprobiotici e postbiotici e l’ospite sono fondamentali per comprendere benefici e rischi potenziali di questi microrganismi. Il microbiota intestinale, quindi, è un target importante per futuri studi, in quanto la sua conoscenza approfondita può contribuire a una migliore comprensione dei meccanismi alla base degli effetti sulla salute associati ai postbiotici e ai paraprobiotici” commentano i ricercatori. “Sono necessarie ulteriori evidenze, da ottenere attraverso studi randomizzati e controllati e studi di metabolomica, per poter sostenere il beneficio clinico degli integratori paraprobiotici e postbiotici; tuttavia, dai dati disponibili si può affermare che queste nuove forme probiotiche possiedono un potenziale promettente per lo sviluppo di prodotti biotecnologici con ingredienti funzionali per l’industria nutraceutica”.
Reference
Cuevas-González PF, Liceaga AM, Aguilar-Toalá JE. Postbiotics and paraprobiotics: From concepts to applications. Food Res Int. 2020 Oct;136:109502.
Vallejo-Cordoba B, Castro-López C, García HS, et al. Postbiotics and paraprobiotics: A review of current evidence and emerging trends. Adv Food Nutr Res. 2020;94:1-34.