La dermatite atopica canina (CAD) è una comune malattia allergica della cute, infiammatoria e pruriginosa, caratterizzata da un’eccessiva produzione di immunoglobuline IgE dirette contro gli allergeni. A causa della natura multifattoriale di questa condizione sono spesso indicati regimi terapeutici multimodali e altamente specifici per il determinato caso clinico.
I cannabinoidi sono un gruppo di composti che si ritrovano nelle piante di Cannabis sativa. Il cannabidiolo (CBD) è il cannabinoide non psicotropo predominante presente nella pianta di cannabis. L’acido cannabidiolico (CBDA) è l’acido carbossilico precursore del CBD e studi recenti ne hanno dimostrato l’efficace assorbimento, forse anche migliore dello stesso CBD. Vari studi hanno evidenziato effetti immunomodulatori ed antinfiammatori associati a queste molecole, che sembrano essere, inoltre, ben tollerate ed efficaci anche nel ridurre, nei cani, il dolore da osteoartrite.
Il CBD non sembra interagire direttamente con i recettori del sistema endocannabinoide CB1 o CB2, ma riesce ad alterare i livelli di endocannabinoidi endogeni. Inoltre, il CBD può anche interagire con altri componenti relativi al sistema recettoriale nelle cellule mediatrici della flogosi o nei neuroni, quali l’inibitore della ricaptazione dell’adenosina e i recettori di proliferazione del perossisoma (PPAR).
Cannabinoidi contro la dermatite atopica canina
Ad oggi non sono presenti in letteratura studi che abbiano indagato sull’efficacia del CBD e del CBDA per il trattamento della CAD. A tale scopo lo studio di Loewinger et al. ha avuto l’obiettivo di determinare se l’estratto di canapa, ricco di CBD/CBDA, potesse ridurre il prurito e le lesioni cutanee nei cani affetti da CAD.
Gli obiettivi secondari dello studio includevano l’indagine su possibili effetti avversi di questo trattamento attraverso esami biochimici del siero.
Lo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, ha arruolato 32 cani affetti da CAD che sono stati randomizzati a ricevere o 2 mg/kg di un mix di CBD/CBDA o placebo per un periodo di 4 settimane. I cani sono stati valutati al giorno 0 (giorno dell’arruolamento, D0), giorno 14 (D14) e giorno 28 (D28). Per la valutazione della gravità del prurito dell’animale è stata utilizzata la scala pVAS, mentre per la valutazione delle lesioni causate dalla CAD è stato usato l’indice CADESI-04.
Dai risultati è emerso che non vi era una differenza significativa da D0 a D14 o D28, secondo l’indice CADESI-04, in termini di lesioni da CAD, in entrambi i gruppi di studio.
Gli scores pVAS erano significativamente inferiori per il gruppo CBD/CBDA al D14 e al D28 rispetto al gruppo placebo, inoltre è stata osservata una riduzione significativa della pVAS al D14 rispetto al baseline (D0), ma solo nel gruppo CBD/CBDA.
Tra i due gruppi di studio, inoltre, non c’era alcuna differenza significativa nei livelli sierici di IL-6, IL-8, proteina chemioattrattante i monociti -1, IL-31 o IL-34 a D0 o D28.
Per quanto concerne gli eventi avversi, non sono emersi dati particolarmente preoccupanti, nessuno dei cani ha dovuto interrompere il trattamento in corso di studio e la maggior parte dei proprietari ha affermato che userebbe nuovamente il prodotto in trattamento.
Il cannabidiolo come terapia aggiuntiva
Nello studio di Loewinger et al. il CBD a 2 mg/kg due volte al giorno è stato ben tollerato con eventi avversi minimi. I dati suggeriscono, quindi, che il CBD come terapia aggiuntiva può essere utile per alleviare il prurito nei cani affetti da CAD.
Reference
Loewinger M, Wakshlag JJ, Bowden D, Peters-Kennedy J, Rosenberg A. The effect of a mixed cannabidiol and cannabidiolic acid based oil on client-owned dogs with atopic dermatitis. Vet Dermatol. 2022 Aug;33(4):329-e77. doi: 10.1111/vde.13077. Epub 2022 May 29.