È trascorso poco meno di mezzo secolo da quando, nel 1978, nacque l’Agility Dog, inizialmente come format riempitivo per intrattenere gli spettatori durante i tempi morti dell’evento internazionale Crufts, celeberrima esposizione cinofila inglese.
L’enorme successo riscontrato portò non solo a ripetere l’esperimento l’anno successivo, ma condusse ben presto alla pubblicazione di un primo abbozzo di regolamento per questa prova originale per il binomio uomo-cane, riconosciuta poi come sport cinofilo nel 1980. Il fenomeno ebbe subito un seguito non solo nei club di razza britannici, ma in tutta Europa e anche negli Stati Uniti, con una prima competizione nel 1987, nel Regno Unito.
Sbarcato in Italia 35 anni fa, l’Agility fa oggi da traino all’intero movimento della cinofilia sportiva, nazionale e mondiale, che nel frattempo ha integrato nuove discipline. Nel nostro Paese sono circa una ventina, regolamentate e dotate di circuiti agonistici.
Diversi livelli di agilità
Affine all’Agility Dog nell’obiettivo della velocità e della coordinazione c’è il Discdog, sport in cui il cane salta recuperando acrobaticamente il frisbee lanciato dal conduttore.
Troviamo punti comuni allo sport cinofilo per eccellenza anche nell’Hoopers, che ne è una versione riadattata, sempre con un percorso a ostacoli, ma sprovvisto di salti e in cui si muove solo il cane, perché la sua conduzione viene gestita a distanza.
Come l’Hoopers, che per l’assenza di ostacoli da saltare risulta adatto anche a cani di taglia grande, a volte perfino gigante, anche il Treibball è uno sport dinamico, ma alla portata di qualsiasi razza: al cane viene richiesto di spingere e “radunare” dei palloni colorati.
Sport di corsa in linea
Rimanendo nell’ambito delle attività molto dinamiche, che in questo caso richiedono, però, un importante livello di atleticità anche nel conduttore, più di quello necessario per l’Agility, ci sono le discipline di matrice podistica, in cui il cane corre davanti al conduttore, che può procedere a piedi (nel Canicross), oppure in mountain bike (nel Bikejoring) o su un monopattino sportivo (Dog Scooter).
Attrezzatura e dinamiche sono comuni a quelle dello Sleddog, lo sport di traino delle slitte, da cui queste discipline traggono origine.
Alla corsa sprint in pianura del Canicross, si aggiunge poi quella su distanze maggiori del Dog Trail, da praticare in altura.
Quando la prova è multipla e prevede frazioni consecutive di Bikejoring o Dog Scooter e Canicross, precedute da una di nuoto, si parla di Dog Triathlon.
A proposito di acqua
L’elemento acqua offre un ambiente interessante per la pratica di attività sportive dall’alto potere allenante per il sistema cardio-circolatorio, ma dal basso impatto sull’apparato muscolo-scheletrico.
In piscina si praticano gli Swim Dog Sport, divisi tra le specialità del Freestyle, dello Speedwater e dello Splashdog, tra percorsi di agilità in vasca e spettacolari tuffi.
Le acque libere, invece, si prestano per la pratica del Soccorso sportivo, in cui si simulano operazioni di recupero di bagnanti, ma anche della più recente disciplina del Dog Sup.
Con il naso a terra
Utilizzando il suo senso più sviluppato, il cane può trovare grande soddisfazione nella pratica delle attività olfattive, perfette per potenziare la capacità di concentrazione, incanalare correttamente energie difficili da esaurire con il solo lavoro fisico, incrementare l’autostima.
Nella Ricerca dei tartufi – Pull out, il soggetto impara a cercare, a segnalare e, nei livelli più avanzati, a riportare al conduttore il noto fungo ipogeo.
Il Nosework sportivo richiede invece al cane di specializzarsi nel ritrovamento di tre particolari essenze: finocchio, anice e chiodi di garofano.
Nel Mantrailing, infine, il soggetto deve assimilare e ricercare l’odore di una persona, seguendo il percorso da questa compiuto per nascondersi.
Sport di “razza”
Per quanto il movimento attuale degli sport cinofili possa fregiarsi dell’etica apertura alla partecipazione dei meticci, alcune discipline molto attitudinali coinvolgono necessariamente solo soggetti di certe razze o tipologie, compresi quelli che, pur senza pedigree, ne condividono le attitudini.
Tra questi c’è sicuramente lo Sheepdog, specialità che inscena vere e proprie conduzioni del gregge, per questo rivolto ovviamente ai cani da pastore.
Anche il Retriever Sport propone un tipico set del cane da lavoro, in questo caso da riporto: è dedicato alle razze o ai meticci delle razze omonime e vanta una formula “green”, in assenza di preda viva, ma con l’uso di riportelli ad hoc.
In primis la collaborazione
In mancanza di attitudini particolari nel cane, lo sport cinofilo può puntare sulla propensione a una più generica collaborazione con l’uomo.
La Rally Obedience, che propone percorsi di “obbedienza”, spesso facilitati dall’uso dei rinforzi positivi, ne è un esempio su tutti.
Anche la Dog Dance, con le sue coreografie più o meno complesse, è una chiara espressione dell’inclinazione collaborativa del cane.
Nell’Obedience, in cui il livello di difficoltà delle richieste aumenta ulteriormente, tale intelligenza ubbiditiva deve essere particolarmente spiccata nel cane.
…e la propriocezione
Concludiamo con l’inizio di un qualsiasi lavoro con il proprio cane che, se dinamico, richiederebbe del riscaldamento e, a fine sessione, del defaticamento. Sulla base di tali principi, è nata una disciplina sportiva, con un proprio regolamento e delle competizioni: il Dog Balance.
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