Le passeggiate sono il momento in cui il cane coglie l’occasione per fare i suoi bisogni. E rappresentano l’occasione per capire se c’è qualcosa che non va e se ha problemi di stitichezza. Accorgersene non è difficile: in caso di stitichezza il cane ha la tendenza a fermarsi più volte e a sforzarsi per evacuare; inoltre, le feci sono secche e dure e l’intestino non è più regolare durante il giorno, fino a saltare gli appuntamenti quotidiani.
Come è meglio agire? Innanzitutto, bisogna fare mente locale per capire da quanto tempo perdurano i problemi. Se infatti si tratta di un solo giorno, non c’è da preoccuparsi. Quando invece la stitichezza è presente da almeno 48-72 ore, è meglio non perdere tempo e rivolgersi al veterinario per indagarne le cause.
Le ragioni?
Il motivo principale generalmente è l’alimentazione. Come per gli esseri umani, infatti, una dieta povera di fibre ha la capacità di provocare la stitichezza. Lo stesso accade quando si cambia troppo repentinamente il tipo di alimentazione. Ultima, ma non meno importante, causa di stitichezza è la disidratazione in quanto, se il cane beve poco, la scarsità di liquidi incide insieme alle fibre sulla motilità intestinale e sulla consistenza delle feci, che si induriscono.
Episodi di stitichezza possono verificarsi anche nei casi in cui il cane si muove poco, come capita per esempio in estate con le temperature elevate, in caso di obesità, o ancora, se è anziano. In quest’ultimo caso, la stipsi può essere legata alla ghiandola prostatica ingrossata che può premere sul colon, restringendone il lume.
Sono meno frequenti, ma comunque da non sottovalutare, la presenza di una malattia neurologica che ha tra i sintomi proprio la stitichezza o una patologia del colon, l’assunzione di medicinali come antistaminici e diuretici, oppure problemi psicologici come la paura. Infine, va ricordato che i cani tendono anche a mangiare “altro”, come capelli, giocattoli e lettiera per gatti che possono causare blocchi e transito fecale anormale.
Sì alla visita
È importante che il proprio cane venga portato dl veterinario se il disturbo perdura nei giorni, oppure si presenta più o meno regolarmente. La prima visita è semplice e consiste nella palpazione dell’addome, seguita eventualmente da un esame rettale o radiografie addominali per identificare il problema e risolverlo al più presto.
L’importanza dello stile di vita
Se il veterinario non individua nessuna patologia, il primo passo è sempre la modifica della dieta, aggiungendo se necessario più fibre, se ne mangia poche, e acqua se è scarsa la quantità giornaliera. Sì anche a farlo muovere di più, compatibilmente col suo stato di salute nel caso per esempio di un cane anziano.
Il veterinario potrebbe anche valutare l’assunzione di prodotti che aiutano l’evacuazione, come lassativi e agenti procinetici. Nelle forme più gravi, invece, potrebbe essere necessaria la rimozione manuale delle feci, oppure addirittura l’intervento chirurgico.
Un’alimentazione ad hoc e una regolare attività fisica, devono poi diventare parte integrante dello stile di vita del proprio cane, per mantenere il suo benessere generale, oltre a quello intestinale. Se necessario, inoltre, su consiglio del veterinario, può essere indicata l’aggiunta di un prodotto a base di fibre insolubili, che favoriscono la funzionalità intestinale.