Quale potrebbe essere il batterio probiotico migliore? È una domanda che ognuno di noi che si occupa di gastroenterologia e non solo, si è posto. Le Università di Camerino e Teramo hanno provato a rispondere alla domanda isolando e caratterizzando potenziali ceppi probiotici di Lactobacillus per uso canino attraverso lo screening e l’identificazione di batteri specifici da campioni fecali di cani sani.
La ricerca sui benefici per la salute dei probiotici nell’uomo e negli animali si fa sempre più consistente. Negli ultimi decenni, l’aggiunta alla dieta degli animali di ceppi batterici che potrebbero esercitare un effetto benefico sul microbiota gastrointestinale e, più in generale, sulla salute generale dell’ospite, è diventata di grande interesse per il mondo scientifico. Il controllo dei microrganismi patogeni intestinali nei cani è una preoccupazione crescente e la selezione di ceppi batterici probiotici autoctoni per superare alcuni dei problemi intestinali associati alla moderna domesticazione degli animali è uno strumento prezioso.
In questo studio i campioni fecali provengono da cinque Bouledogue francesi sani; i ceppi batterici sono stati identificati mediante caratterizzazione morfologica e molecolare confrontando la sequenza del gene 16S rRNA con il database BLAST.
Successivamente sono stati esaminati per le loro proprietà probiotiche, tra cui la sopravvivenza ai succhi gastrici e pancreatici e ai sali biliari, resistenza agli antibiotici e antipatogenicità.
Cinque dei 14 ceppi di Lactobacillus isolati sono risultati tolleranti allo stress gastrico, alla clindamicina e con una significativa capacità antimicrobica nei confronti dei ceppi patogeni testati, variabile a seconda del ceppo.
Tre ceppi sono stati identificati come Lactobacillus reuteri e due come Lactobacillus johnsonii. L. reuteri è stato scelto come candidato ed è stato sottoposto ad ulteriori test come la resistenza alla liofilizzazione, la produzione e la successiva somministrazione in vivo per valutare la permanenza del ceppo.
Non è stata registrata alcuna perdita di vitalità in seguito al processo di liofilizzazione.
Il valore medio della percentuale di recupero di L. reuteri alla fine del periodo di somministrazione e dopo 1 settimana di follow-up era rispettivamente del 267 e del 174% del totale di Lactobacillus sp.
Inoltre, è stato recuperato dai campioni fecali di tutti i cani analizzati dopo 21 giorni dal consumo, confermando la permanenza nell’intestino del cane.
I risultati suggeriscono che L. reuteri può persistere nell’intestino del cane per oltre 1 settimana dopo il periodo di alimentazione/somministrazione. In base ai risultati ottenuti, il ceppo batterico L. reuteri possiede le caratteristiche auspicabili per un probiotico ed è quindi opportuno il suo utilizzo in ambito di pet food, come ingrediente di alimenti funzionali o come probiotico.
Reference
M.M. Coman et al. 2019. Probiotic characterization of Lactobacillus isolates from canine faeces. Journal of Applied Microbiology ISSN 1364-5072 doi:10.1111/jam.14197