Secondo uno studio condotto su cani Beagle e pubblicato su BMC Veterinary Research l’integrazione di segale nella dieta può avere effetti positivi sulla salute dei cani. La ricerca ha infatti rilevato che l’inclusione della segale, rispetto al grano, ha influenzato la composizione del microbiota intestinale, degli acidi grassi a catena corta e persino la digeribilità di alcuni nutrienti.
Fermentazione delle fibre
Le fibre alimentari di norma sfuggono alla digestione enzimatica e all’assorbimento nell’intestino tenue, raggiungendo così relativamente intatte l’intestino crasso. Le fibre alimentari comprendono sia fibre solubili che insolubili. Le fibre solubili, come l’arabinoxilano, il β-glucano e i fruttani, vengono facilmente fermentate dal microbiota intestinale e sono oggetto di crescente interesse da parte della comunità scientifica sia perché in grado di favorire un ambiente intestinale sano che per i loro effetti sazianti.
Nonostante i meccanismi alla base di questi effetti non siano ancora completamente compresi, diversi fattori sembrano essere coinvolti. Uno di questi è la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), tra cui acetato, propionato e butirrato, che sono prodotti durante la fermentazione batterica nel tratto intestinale.
Il butirrato, ad esempio, è la fonte di energia preferita dei colonociti ed è vitale per la loro funzione di barriera. Nei cani gli SCFA abbassano il pH nel colon, favorendo batteri potenzialmente benefici come Bifidobacterium e Lactobacillus e limitando la proliferazione di batteri associati a malattie gastrointestinali come Clostridium perfringens ed Escherichia coli. Gli SCFA, inoltre, aumentano il senso di sazietà sia direttamente, attraverso la regolazione centrale dell’appetito, che indirettamente stimolando il rilascio dell’ormone della sazietà.
Effetto della segale
Nello studio in questione, è stato esaminato l’effetto di tre diete con diversi livelli di inclusione di segale sulla composizione del microbiota intestinale fecale, sul profilo degli acidi grassi a catena corta (SCFA) e sulla digeribilità totale apparente del tratto intestinale (ATTD).
Le principali differenze sono state osservate con il più alto livello di inclusione di segale (50% di sostanza secca), che ha causato un cambiamento nella composizione microbica, principalmente con un aumento nell’abbondanza relativa di Prevotella e la simultanea diminuzione di Catenibacterium, Bacteroides, Romboutsia e Megamonas.
Allo stesso tempo però, il più alto livello di inclusione di segale ha ridotto la digeribilità totale apparente del tratto intestinale, indicando che un tasso di inclusione leggermente inferiore potrebbe essere quello raccomandabile.
Reference
Reference: Palmqvist H, Ringmark S, Höglund K, Pelve E, Lundh T, Dicksved J. Effects of rye inclusion in dog food on fecal microbiota and short-chain fatty acids. BMC Vet Res. 2023 May 10;19(1):70. doi: 10.1186/s12917-023-03623-2